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L'estate dentro
«Se riuscisse ancora a cantare, canterebbe una canzone che dice che il tempo è più di una cosa, il tempo è vetro e sabbia, il tempo è fragile e fluido, il tempo è delicato e duro, il tempo è tagliente e smussato, il tempo è ora e antichissimo, il tempo è prima e dopo, il tempo è liscio e ruvido, e se cerchi di non essere troppo attaccato al tempo, il tempo ti ride in faccia e ti stacca la pelle.»
Con “Estate” Ali Smith porta a conclusione il suo quartetto dedicato alle stagioni. Correva l’anno 2016 quando “Autunno” fece il suo ingresso per la prima volta in libreria. E come sempre l’autrice torna a parlare di temi forti e attuali, a lei cari come a noi. Questa volta l’opera non può non risentire degli sconvolgimenti che hanno toccato la Gran Bretagna e, più precisamente, la Brexit ma anche l’epidemia Covid-19 che ha colpito tutti noi. Non mancano, ancora, tematiche care alla scrittrice quali l’immigrazione e i centri di detenzione per immigrati.
E come può svilupparsi questa estate se non con quel tepore che può essere suscitato anche semplicemente da un abbraccio da una persona cara o dall’arrivo dei rondoni? È una stagione che si colloca nei cuori e nonostante la brevità non può che essere definita e delineata quale immortale.
Ed è proprio in questo contesto che a far da sfondo non manca l’epidemia di Covid-19 che però non fa venir meno le vicende che si susseguono e che vedono molteplici protagonisti susseguirsi. In particolare in una famiglia dove i legami e gli affetti sono scanditi dal tempo che passa e da fatti del passato che si susseguono. Non sembra nemmeno di essere in un romanzo tanto sono vivide e susseguenti e sceneggiate le scene, appunto, che si scandiscono.
Conosciamo così Grace, Sacha e Robert. Rincontriamo Daniel ed Elisabeth, i vicini nella stagione autunnale, in un alternarsi per Daniel ora ultracentenario tra presente e passato. E si allacciano queste storie tra loro, questi protagonisti dello ieri e dell’oggi. Si fondono tra loro, mescolandosi e creando una nuova materia viva e pulsante.
Tanti ancora i personaggi citati, da Charli Chaplin passando per Rainer Maria Rilke, Greta Thunberg e giungendo a Albert Einstein. Presenti ancora riflessioni sul tempo della nostra attualità, presenti ancora riflessioni sul governo britannico e su quelle nuove abitudini che sono entrate a far parte.
Un titolo complesso, stratificato che ben conclude un’opera che conquista e coinvolge, che fa riflettere e non si dimentica in un caleidoscopio di colori ed emozioni.
«A Sacha si è riempito il petto di quel calore che le era capitato di sentire una volta, quando era molto piccola; all’epoca aveva chiesto a sua madre come mai questa sensazione fosse così bella e sua madre le aveva risposto: è perché hai l’estate dentro.»
Commenti
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E' da un po' che vorrei leggere questa autrice. Vedo che ne sei stata soddisfatta.
Deduco che è meglio iniziare da "Autunno".