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Genio e sregolatezza.
Un genio. Non ho altro vocabolo per definire Jonathan Safran Foer. La sua originalità già riscontrata in "Molto forte, incredibilmente vicino" non ha eguali. Ammetto che forse mi è piaciuto maggiormente l'altro romanzo, il suo secondo in ordine cronologico, ma anche questa sua opera prima mi è piaciuta molto. La parte iniziale è divertente per i problemi di traduzione con cui uno dei protagonisti è alle prese e che rendono il romanzo molto piacevole. La parte centrale della storia vive forse una fase di stanca ma da metà in poi la storia acquista spessore fino ad una parte finale che non ti aspetti, emozionante e commovente. La trama verte sul tentativo del protagonista (Foer stesso) di rintracciare in Ucraina la donna che decenni prima salvò il nonno ebreo da morte certa ad opera dei nazisti, per farlo si avvale dell'aiuto di Alex e del nonno, due personaggi "strani" ma particolarmente belli. Assolutamente consigliato.