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il settimo ponte
Esiste un luogo, esiste un tempo in cui due estranei si incontrano e nell’intersezione, gli piaccia o meno, hanno la certezza che il futuro non potrà essere altrimenti.
Francesca Johnson lasciò che i suoi sogni di ragazza venissero assorbiti e smorzati dalla vita monotona di campagna, con i figli da crescere e un buon marito da affiancare seppur senza passione, senza poesia, senza magia. Non scelse di coltivarli, ma di reciderli. Poteva essere bellissima, se solo avesse avuto un motivo per splendere.
Robert Kincaid è un fotografo, è uno spirito libero e gentile, è il leopardo che si muove flessuoso.
E’la strofa di una canzone jazz, la passione in un sospiro, spazi infiniti senza confini.
Il settimo ponte si chiama Roseman Bridge, se non fosse stato così complicato individuarlo lui non avrebbe imboccato il viale della fattoria, ma invece successe. Accadde con una forza inaudita, irrefrenabile, irrinunciabile come solo certi amori che travalicano il mero sentimento e divengono un legame trascendentale, spirituale.
Sciamani e vestali, dei e vagabondi, poetesse e lupi grigi, cowboy e autostrade.
Potrei scrivere che questo libro non è eccezionale nella forma e neppure innovativo nel contenuto.
Lo farei se fossi un critico e dovessi concretizzare un parere tecnico, se fossi un editore e dovessi soddisfare un preciso segmento di mercato. Ma sono un lettore e so bene che oltre la forma c’è l’impatto emotivo, la potenza e l’incantesimo.
Allora sfiorate questo romanzo senza aspettative, come quando non avete un ombrello e vi chiedete spiando attraverso la porta se il tempo sia piovoso o soleggiato, poi vada come vada.
Siate l’ape che si nutre innocua nel nettare, siate il filo d’erba che dondola ignaro nel vento.
Io aspetterò che il tempo asciughi queste lacrime che sono scese copiose, lacrime che possono essere raccontate solo dal suono di un sassofono. Come nessun libro più riusciva a sollecitare da tanto tempo, sebbene i volumi si impilino in questa stanza ancora e ancora e ancora.
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Commenti
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Una pellicola tenera, romantica e molto apprezzata che nel ruolo di protagonista femminile si avvale della presenza di Meryl Streep.
"I vecchi sogni erano bei sogni. Non si sono avverati, comunque li ho avuti".
Nella versione italiana dice "... non si sono avverati, ma sono felice di averli coltivati".
Bellissimo.
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troppo spesso si incontrano testi piatti e vacui