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Trovare il bello dove c'è
Una famiglia come tante, che combatte ogni giorno contro gli spettri che abitano nella mente di un suo membro. In questo caso è la mamma ad essere ammalata, dopo essere uscita dall'esperienza della seconda guerra mondiale in Germania, con tanto di internamento in un centro per malattie mentali. Salvata da un soldato americano adesso vive negli Stati Uniti, ha due figlie: una di diciotto anni e una di una decina di anni in meno. Per la maggior parte del tempo è una donna bizzarra, che ama i fiori le belle storie, la musica e la sua famiglia. A volte invece esagera e fa cose che fa, socialmente vanno ben al di là della stranezza e sconfinano nella follia. In questo è protetta dalla famiglia, che fa di tutto per difenderla da qualcosa che sanno esiste, viene dal passato, ma che non conoscono.
Qualcuno, ho visto che ha definito questo romanzo stucchevole, in effetti per alcune parte concordo. Nel complesso però penso che sia tratteggiata bene, non tanto la mente della madre, la cui mappa, probabilmente non è nota neppure a lei. La parte che secondo me è realistica è quella che riguarda il resto della famiglia. Esasperati, al limite sia fisico che psicologico per il fatto di dovere sempre essere all'arte nel timore che succeda qualcosa. Allo stesso tempo però protettivi e sempre pronti a difendere e proteggere quella donna che per loro è mamma, moglie, casa, amore. Ottima, anche la scelta del finale: una ventata di speranza in mezzo a tanta desolazione e tristezza.
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