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Shantaram
 
Shantaram 2021-08-31 10:07:00 C.U.B.
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C.U.B. Opinione inserita da C.U.B.    31 Agosto, 2021
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Vivere...e sorridere dei guai

Shantaram è il nome indiano che gli hanno attribuito, uomo di pace, significa.
Eppure, avvinghiandoci alla lunga avventura che è la vita dell’australiano più indiano mai esistito, non pace ma tormento scopriamo scorrere nelle sue vene. Il supplizio di colpe mai sanate, di rimpianti mai sopiti, di efferate umiliazioni mai superate, sofferenze mai cicatrizzate e una fame atavica di redenzione. La forza di Linbaba si riversa nella sua lealtà e nel coraggio di donarsi ai più deboli. E scelte sbagliate per il motivo giusto.
In un racconto di eventi, ma anche di afrori e di colori, di sentimenti e di passioni, l’India di Roberts si pressa fra i denti, e stringendo il morso non sono solo parole che si spremono dalle sue carni.
E’un paese di corruzione e violenza, di fame e sporcizia, di odori nauseabondi e profumi esotici, di concretezza e spiritualità, ma soprattutto nucleo della bellezza del vivere indefesso.

Lo vedi quel sorriso irresistibile di Prabaker, nonostante le difficoltà di una vita nello slum, nonostante la brutalità di un destino avverso?

Sorriso indomabile che una volta scomparso ci fa capire che non dobbiamo temere di perdere l’amore in sua presenza, piuttosto della nostra incapacità di smettere di amare nell’assenza eterna, quando la morte ci strapperà l’oggetto del nostro affetto, fino a toglierci il fiato. Poveri o ricchi, in ogni luogo del mondo,
“Fino a quando il destino CE LO CONSENTE, continuiamo a vivere. Che Dio ci aiuti. Che Dio ci perdoni. Continuiamo a vivere.”

Da Bombay con le sue immani contraddizioni fino ai monti dell’Afghanistan dove si compie la brutale guerra santa, dall’amore sulla sabbia di Goa baciata dal tramonto a un lurido buco dove ci si ammazza lentamente di eroina, il voluminoso numero di pagine non spaventi chi legge libri di esile corporatura, perché le vicende avvincenti e la fluidità di scrittura lo classificano come un lunghissimo libro breve.

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Commenti

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Ciao CUB, la tua recensione mi invoglia. Avevo iniziato il libro tempo addietro ma lo abbandonai in quanto il protagonista mi sembrava una specie di Texas Ranger che se la scampa contro tutti e tutto. Tuttavia ero rimasta dispiaciuta perché mi colpì molto l'ambientazione. Vorrei ritentare.
Ho un bellissimo ricordo di questo romanzo, le pagine volano...
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