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Una nuova vita sotto mentite spoglie
Coincidenza ha deciso che dopo l'importante lettura de Il fu Mattia Pascal, mi ritrovassi con questo breve libretto della Nothomb. Che piace è stato leggere sotto abiti totalmente diversi un medesimo tema. La domanda è questa:se potessimo cambiare vita cosa faremmo?
I personaggi principali solo due, oltre il defunto ed un fantomatico personaggio iniziale che fornisce un consiglio prezioso al nostro fu Baptiste.
Inizio irriverente, il nostro eroe è si trova in una strampalata discussione con uno sconosciuto, incentrata sul cosa non fare se ti ritrovi un morto in casa, mancato per cause naturali. Il patrone di casa sarebbe immediatamente sospettato, ad avviso dello sconosciuto. Quindi, secondo egli, sarebbe da evitare la polizia ma si dovrebbe inventare un astuto stratagemma: far passare il decesso durante il tragitto verso l'ospedale. Insomma un inizio che spiazza il nostro Baptiste.
La mattina seguente proprio lui si ritrova uno strano tizio alla porta trafelato che chiede di poter telefonare per un guasto alla macchina. Mentre alza la cornetta si accascia a terra e muore. Il ns protagonista per via di somiglianze fisiche e affascinato da mille pensieri prende i documenti del defunto e le sue sembianze. E che il nuovo Olaf abbia inizio.
Percorriamo così un lungo tragitto arricchito di sogni e prospettive, ma anche dubbi e timori che portano ad una nuova vita. La scoperta della moglie, la sua moglie. Le bugie per mascherare il decesso e i soldi. Tanti soldi e un lungo viaggio verso la Svezia. Questi sono alcuni degli ingredienti che condiscono il racconto guarnito di tanti champagne.
Il cambio di vita che porta spensieratezza e amori e passioni per dimenticarsi la vita precedente. Soldi ma anche passioni melanconiche e sentimenti che diventano carenti e che poi nascono.
Il bene e il male dei soldi ma anche la voglia di ricominciare una nuova avventura. Come sempre la penna della Nothomb viaggia veloce e con brevi schizzi ci rappresenta personaggi e situazioni al limite tra verità e fantasia. Nomi di personaggi sempre sapientemente dosati. In questo libro c'è anche un rimando brevissimo alla Peste di A. Camus che mi è piaciuto, sebbene spesso nei suoi racconti vi siano riferimenti letterari.
Breve libro. Per me non disarmante come altri che ho letto di Amélie ma che risulta carino, adatto a staccare la mente.