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Rosa candida
 
Rosa candida 2021-08-02 11:27:46 Lalyra
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
Lalyra Opinione inserita da Lalyra    02 Agosto, 2021
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Dolce e delicato, da leggere di notte, prima di do

Partire, allontanarsi da tutto ciò che sta troppo stretto ad un ragazzo di vent'anni o poco più. Lasciarsi alle spalle la perdita della madre, la nascita di una bambina venuta al poco dopo una brevissima notte d'amore, un fratello autistico ed un padre anziano.
Lobbi, il protagonista del romanzo, decide di ricominciare, di far germogliare la varietà di rosa a cui è affezionato, eredità della madre, in un altro luogo, un monastero lontano da casa.
Qui, prenderanno vita non solo le rose ma anche numerose riflessioni sulla sua esistenza, sul legame con il suo corpo e le attrazioni, fisiche e non, con l'altro sesso, impacciate e alle prime armi.
Lobbi scoprirà che i sentimenti, come le rose, necessitano di cura e attenzione costante: scoprirà che per diventare padre bastano pochi attimi, ma per esserlo bisogna intessere un legame, dar nutrimento e sostegno.
Ne sarà consapevole passando del tempo con la sua piccola Flora Sol, dalla quale si è allontanato per cercare se stesso, per sciogliere quei nodi in cui si è ritrovato, immerso in quell'intricato groviglio si situazioni e circostanze ben più grandi di lui.
Indubbiamente è un romanzo che fa riflettere, sulla paternità (interessante la scelta dell'autrice di soffermarsi sulla figura maschile), sulla ricerca di sè, su ciò che nella vita è essenziale e da cui spesso sembra più facile scappare che affrontare a muso duro, per paura di non esserne all'altezza, per incertezza o per inesperienza, per una serie di costrutti mentali che poi si scoprono essere superflui e che crollano come un castello di carte di fronte all'autenticità dei sentimenti, quelli veri, quando si ha la fortuna di incontrarli sul proprio cammino.
Un romanzo dolce, delicato, da leggere e assaporare nella sua disarmante limpidezza, merito anche della scrittura dell'autrice, asciutta, essenziale, senza tanti fronzoli. Aspetto da apprezzare quando poi in realtà sono le esperienze a raccontare più che le parole arzigogolate e fin troppo ricercate.
Personalmente, chissà perchè poi, forse per la grande e profonda intimità che ho provato per questa narrazione, ho letto l'intero libro soltanto la sera, alla luce soffusa della lampada sul comodino, prima di andare a dormire. Consiglio di fare lo stesso, risulterà una piacevole compagnia.


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Altri romanzi dell'autrice islandese
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