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"Non c' è una verità, ne conviene?"
“...e l’impossibile infrange d’un tratto le dighe della vita quotidiana.”
Kees Popinga è un onest’uomo olandese, agiato, con moglie e figli e vita tranquilla. Ma improvvisamente la bancarotta fraudolenta del suo datore di lavoro lo mette di fronte alla prospettiva di un inevitabile tracollo finanziario, alla quale reagisce in modo del tutto abnorme: abbandonata la famiglia, fugge a Parigi, dove a poco a poco si trasforma in uno spietato assassino che uccide solo per il gusto di farlo e sfidare la polizia.
Vi è mai capitato di leggere un romanzo giallo invertendo il punto di vista? Ebbene questo romanzo è un noir sotto ogni aspetto ma l’autore ha cambiato le carte in tavola. Fin dall’inizio conosciamo Popinga, la sua storia e come è arrivato a uccidere. Seguiamo i suoi passi, le sue strategie per non essere arrestato e i suoi atti di sfida verso la polizia parigina. Ma non sappiamo chi sia o come stia procedendo con le indagini il detective incaricato, nè quali prove o testimonianze siano state raccolte contro Popinga.
Un libro interessante e ben scritto che ti spinge addirittura a fare il tifo per il protagonista, un uomo che in fin dei conti non è descritto come un mostro, un paranoico probabilmente, ma anche simpatico per certi aspetti. Un uomo che a prima vista non sospetteresti mai. Che sia pazzo? O vittima degli eventi?
Questo non ci è dato saperlo, come dice Popinga stesso: "Non c' è una verità, ne conviene?"
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