Dettagli Recensione
Rinascita
Taro viene trovato in una scatola, assieme a un rametto di hozuki, appena nato in una freddissima giornata e viene salvato da Mitsuko, donna che aveva già abortito e lasciato il compagno che amava perché non voleva figli né una relazione stabile. Inspiegabilmente Mitsuko fa di tutto per tenere il bambino che è anche disabile, cioè sordo, fino a prostituirsi per mantenerlo. Il nome Hozuki significa anche menzogna. Un giorno una donna viene nella sua libreria con sua figlia e tra i due bambini nasce una intesa stupefacente. La storia è gradevole, fatta di dialoghi, piena di riservatezza giapponese e di significati legati alle parole e al modo di scriverle o disegnarle per cui una parola finisce per avere più possibilità di lettura a seconda di come è scritta. E’ come se ci fosse una storia scritta dentro le parole, nei nomi in particolare. Questo aspetto è molto interessante.
Attraverso i nomi e dietro i nomi c'è un destino e se c'è un destino c'è Qualcuno che pensa a noi, per cui è giusto che quello che si chiama hozuki e che significa letto in un certo modo menzogna significhi pure letto diversamente anche preghiera. E' come se Taro fosse nato per essere figlio della sua madre adottiva, per salvarla e permetterle di vivere, forse grazie alla preghiera della nonna.