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Un affresco delle convenzioni della Ney York di fi
Per me, una piacevolissima scoperta. Ecco che cosa è stato per me questo romanzo, che ammetto, non senza un briciolo di vergogna, di aver scoperto solo pochi mesi fa, quando ho deciso di acquistare l'edizione inserita nelle uscite di "Storie senza tempo". Non avevo mai letto nulla di questa autrice e credo proprio che dovrò rimediare. Ho apprezzato molto lo stile della sua prosa, a tratti ironica ma capace di esplorare in profondità le emozioni provate nelle diverse fasi del racconto dai protagonisti.
Primo fra tutti, Newland Archer, giovane avvocato della borghesia newyorkese, in procinto di sposarsi con May Walland, giovane donna anche lei appartenente allo stesso contesto.
La sua vita si può definire superficialmente soddisfacente, tra inviti a balli e ricevimenti nelle lussuose ville borghesi della città, tra serate a teatro e riflessioni nei salotti sulla politica e la cultura.
Sotto sotto però Archer sa di provare un po' di insofferenza verso le convenzioni della società in cui vive, verso le richieste e i precetti da seguire perché quelle sono le aspettative, un'insofferenza che dimostra nei suoi comportamenti, talvolta "fuori luogo", lui stesso consapevole delle sue dimenticanze.
Questo scintillio di insoddisfazione, talvolta espresso, talvolta taciuto, divampa in maniera definitiva quando incontra Ellen Olenska, cugina della futura moglie May, di ritorno dall'Europa e dalla fine di un matrimonio a cui ha scelto di mettere fine.
Ellen, al contrario di May, che sembra non saper far altro che conoscere alla perfezione come si vive in società, sempre così prevedibile, composta, conformista alle regole imposte, rappresenta l'indipendenza, la volontà e la concretezza di compiere scelte controcorrente, spesso non comprese e anzi considerate non rispettabili da parte della società.
Forse è stato proprio questo ad attrarre lo spirito di Archer, l'aver trovato in Ellen la via d'uscita da quel mondo di convenzioni e aspettative che la società impone: Ellen rappresenta il coraggio di andare contro, il saper dire di no, pur essendo donna e sola, ad un matrimonio nel quale si sente in gabbia, insoddisfatta e ingannata.
La loro relazione sarà sempre un avvicinarsi senza mai aversi, un essere vicini ma sempre irraggiungibili, sarà un tendersi senza mai poter stare realmente insieme, perchè entrambi sono consapevoli non essere come le altre coppie, non potranno mai essere come le altre coppie, come la stessa Ellen chiede ad Archer.
L'innocenza che Archer pensa di attribuire a May, presunta inconsapevole di ciò che i due amanti provano, chiusa nella sua bolla di false cortesie e buona educazione, in realtà scoprirà ben presto esserne il protagonista, attore e spettatore di ciò che accade intorno a lui, chiedendosi spesso quale sia il suo ruolo in questo scambio di scene come sul palco, illuso e disilluso tanto da ritrovarsi con un pugno di sabbia tra le dita.
Questo romanzo è in grado di tenere incollati alle pagine, le vicende narrate è vero che non sono eccessive e nemmeno così numerose, come spesso accade nei classici in cui sono le descrizioni dei luoghi e le narrazioni dei sentimenti ad avere il primo piano, ma lo stile dell'autrice rende molto piacevole seguire le vicende di questo spaccato di società newyorkese.
Un affresco ricco che porta a numerose riflessioni sulla posizione della donna in quel preciso spaccato sociale, storico e culturale, in cui è emerge la volontà dell'autrice di delineare nella creazione del personaggio di Ellen una figura anticonformista, che pur non senza sofferenze sceglie di non scendere a compromessi pur di avere salva la propria libertà.
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Commenti
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Niente da dire, davvero un bel romanzo, quelli per cui ti dispiace finiscano così velocemente.
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Il finale, poi, è un colpo di genio : riporta il lettore a riconsiderare i principali personaggi del romanzo.