Dettagli Recensione

 
Herzog
 
Herzog 2021-06-02 12:19:18 siti
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
siti Opinione inserita da siti    02 Giugno, 2021
Top 50 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Per un pugno di pensieri

“Se sono matto, per me va benissimo, pensò Moses Herzog.”

Il Mosè in questione, ben lontano dalla mitica funzione di conduttore e liberatore del popolo ebraico, come già si evince dall’incipit perfetto sopra riportato, è un essere umano a tutto tondo, contraddistinto da dubbi, eterne incertezze, contraddizioni. È in perenne bilico tra le scarse relazioni sociali che è riuscito a instaurare nella sua vita: due ex mogli, due figli nati dai matrimoni naufragati, un fratello affermato ma distante per via del suo ineccepibile piglio pragmatico, qualche donna di passaggio, un solo amico, un ex amico, qualche professionista di contorno. Lui stesso lo è, un accademico, un promettente studioso in gioventù , ora perso nel genio creativo dell’ennesima disquisizione filosofica. Herzog è un filosofo. Il filosofo dell’alienazione, il simbolo della condizione dell’uomo moderno, egli stesso “il significato sociale del Nulla”. Herzog è anche i suoi ricordi, quelli che cede a noi tramite l’espressione tangibile della sua quasi riuscita alienazione totale: scrive infatti a persone che ha conosciuto, ma talvolta scomoda anche illustri corrispondenti che naturalmente non corrispondono affatto o perché morti o perché distanti o più semplicemente perché impossibili. La comunicazione è dunque univoca, si realizza nell’atto materiale dello scrivere su carta delle epistole che, il più delle volte, ripercorrono una scialba biografia, altre volte sono invece la risposta a un meccanismo compulsivo che disseta l’alienato. È inoltre ebreo, fatto di non secondaria importanza che si riflette sul suo sentire, sul suo essere, sulla sua sconfinata conoscenza, specchio gentile di quella del suo demiurgo. Herzog è anche Bellow. Herzog è infine obbligato a essere se stesso, l’ennesimo uomo incapace di vivere perché “non è ancora esistito un individuo vero, capace di vivere, capace di morire. Soltanto ammalati, sciocchi e tragici, o lugubri e ridicoli, che a volte hanno persino sperato di arrivare all’ideale per mezzo d’un Miracolo, con la semplice forza del grande desiderio di arrivarci. Ma di solito costringendo l’intero genere umano a credere in loro con la prepotenza.”Herzog è un depressivo che mira all’edonismo, incapace di arrendersi al suo retaggio ebraico che potrebbe definitivamente schiacciarlo, o meglio sarebbe dire alienarlo. Herzog è infatti anche un ebreo in America, incapace di conformarsi, a prescindere. E poi Herzog è irrimediabilmente imbranato, fuori luogo, sprovveduto al punto tale da suscitare simpatia immediata, un pasticcione uomo-bambino, un cuore puro che lentamente, attraverso le lettere, cerca di ricostruire la sua coscienza frammentata, consapevole dell’unica verità del quale è certo: niente è comprensibile, meno che mai il proprio Io. A tutti è dato solo vivere nella menzogna e assecondarla, smettendo momentaneamente di scrivere lettere, anche perché esse possono restituire l’ennesima frammentazione, l’ennesimo episodio …
”L’uomo è cosa vana, cosa vana. Follia e peccato sono tutto il suo gioco”: il mantra biblico è sempre un utile monito per l’ebreo senza patria che alla fine accetta di buon grado di abitare da inquilino il suo Io.
Personaggio memorabile e imperdibile.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
120
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

2 risultati - visualizzati 1 - 2
Ordina 
Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

Herzog, "l'ebreo senza patria che alla fine accetta di buon grado di abitare da inquilino il suo Io": le tue osservazioni, Laura, sono sempre acutissime e meriterebbero di essere meditate con attenzione. Brava!
Grazie Giulio.
2 risultati - visualizzati 1 - 2

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'ora blu
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Malempin
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Morte in Alabama
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La città e le sue mura incerte
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Per sempre
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Lo spirito bambino
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

La compagnia degli enigmisti
Demon Copperhead
La stagione degli amori
Il dio dei boschi
La città e le sue mura incerte
Per sempre
La terra d'ombra
In questo piccolo mondo
Lo spirito bambino
Sirene
Giorno di vacanza
Génie la matta
Mattino e sera
Eden
L'anno che bruciammo i fantasmi
T