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Come ereditare due case e perderle entrambe
Steinback, al suo esordio, immagina al vita in un paesino della California, dove gli abitanti di origine ispanica, sembrano vivere in un mondo parallelo. La storia è quella di un gruppo di amici che vivono di espedienti e poco alla volta vanno ad occupare ogni angolo libero di due case ereditate da uno di loro. La prima delle due a causa di un incidete brucia, ma lascia Danny, il proprietario più sollevato che dispiaciuto. Dopo il primo momento in cui si è goduto il prestigio di essere diventato un proprietario, infatti ha iniziato a rimpiangere i tempi in cui dormiva tra i cespugli e non aveva preoccupazioni. Il gruppo nonostante sia dedito al vino, che costituisce qualcosa di irresistibile, per avere il quale non si scende mai troppo in basso, ha delle proprie regole anche di tipo morale. Ci sono cose sacre da non toccare e una di queste è Danny che ha messo a disposizione la propria casa, ma non il proprio letto. Poi c'è l'amicizia tirata in ballo spesso come scuse per truffare i coinquilini, ma che alla resa dei conti li vede sempre in prima linea per dar una mani come possono. Tutto il resto è lasciato alla libera interpretazione: dalla proprietà privata, ai rapporti con le donne, fino alla definizione di reato. Ho trovato questo libro strano, in alcuni punti difficile da seguire e scritto con una prosa che non è uscita indenne dal trascorrere degli anni ne complesso, però credo che il tema sia ancora attuale e che sia una lettura che merita di essere affrontata. Magari affrontata dà troppo l'idea di una lotta, forse la lettura sarà più agevole per chi cerca di farsi amici i paisanos di Pian della Tortilla lasciando da parte la proprie convinzioni e cercando di dare un'occhiata al mondo attraverso i loro occhi, così, tanto per avere un diverso punto di vista.