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Esistenzialismo Yankee, ma non ci siamo
Mi aspettavo di meglio da questo autore, avendone sentito parlare da un diversa gente e vedendo nelle librerie i suoi testi sempre in bella vista, con queste nuove edizioni scintillanti e accattivanti.
Purtroppo il testo si è rivelato una mezza delusione per il sottoscritto.
Già dalle prime pagine si comprende come questa storia, di due emarginati sia un racconto che possa durare da 20 pagine a 2000. Non accade nulla e accade di tutto, in poche righe e pochi giorni si compie il destino di questi sconfitti e si chiude il racconto.
Gli americani, hanno sempre cercato di pulire la loro coscienza attraverso l'arte. Dipinti, scrittura, celluloide.
Hanno una capacità innata di rappresentare tutte le miserie umane di un popolo nomade, geniale, spietato e visionario.
Nelle grandi metropoli, come nelle pianure sconfinate e nei deserti vivono orde di banditi e fuorilegge, di senza fissa dimora e di prostitute. Malati di mente lasciati a marcire dentro qualche granaio o contadini che arano terreni senza fine sotto un sole implacabile.
Provano gusto a descrivere le loro miserie e le profonde ingiustizie e iniquità che serpeggiano per questa società dove si passa dalla scintillio della Down Town neworkese dove gli appartamenti costano decine di milioni di dollari alle catapecchie infestate da topi e parassiti delle realtà suburbane e dei ghetti ai margini delle metropoli.
In questo lavoro di Steinbeck l'attenzione si concentra su un lampo di vita, deprimente e misera di una fattoria ai margini del mondo, dove il tempo trascorre fra violenza, privazioni e desideri sopiti.
Il sottile equilibrio che lega questi braccianti abbandonati a un ingrato destino, non è messo in pericolo dall'arrivo dei due protagonisti del romanzo, che in realtà non sono amici, ma stanno insieme solo per non compiere il loro tragico cammino in solitaria. La vera protagonista del romanzo è invece una creatura femminile che con la sua bellezza e la sua falsa innocenza avvampa le anime di questi uomini-topi, li porta al delirio sessuale e fa riaccendere in loro la fiamma del desiderio che sarebbe stato meglio fosse rimasta sopita nei loro cuori affranti dalla fatica e dalla privazione.
La miccia è accesa, pronta ad esplodere. La donna ne è consapevole, ma la sua piatta e monotona esistenza la spinge a provocare una serie di eventi che segneranno ineluttabilmente il suo destino e quello di tutti coloro che ne vengono fatalmente in contatto.