Dettagli Recensione

 
Uccidere il padre
 
Uccidere il padre 2021-05-15 12:55:24 Mian88
Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
3.0
Mian88 Opinione inserita da Mian88    15 Mag, 2021
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni

Riconoscere il padre

«I saggi sostengono che niente ha senso. Gli innamorati possiedono una saggezza più profonda dei saggi. Chi ama non dubita un istante del senso delle cose.»

Siamo a Reno, Nevada, è il 1994. Joe Whip ha quattordici anni, quasi quindici. Non conosce il proprio padre e di fronte all’ennesimo fidanzamento della madre viene messo alla porta perché ormai divenuto di troppo. Ama la magia, ha mani d’oro e perfette per l’arte della prestigiazione. Sarà proprio grazie a questo che conoscerà Norman Terence, il più abile fattucchiere della zona, innamorato e accompagnato alla bella Christina. Norman decide di prenderlo in casa e di erudirlo all’arte del trucco, di perfezionarlo in quel che già conosce. Lo prende in casa e lo tratta come un figlio, un figlio che non può far a meno di amare anche quando l’inevitabile infatuazione per la donna subentra, anche quando il gioco d’azzardo lo affascina e attira senza sosta, anche quando il padre finisce con l’essere ricusato dal figlio.

«Non posso fare altrimenti. I figli che non vengono riconosciuti dal proprio padre ne soffrono. Ma esiste una sofferenza più grande: quella di un padre che non viene riconosciuto dal proprio figlio.»

Ma non è solo questo “Uccidere il padre”. Perché oltre che a trovarci di fronte a un titolo intriso di filosofia e di riflessioni sulla genitorialità e sul rapporto tra un padre e un figlio, un figlio e un padre, la Nothomb si interroga e ci interroga sul vivere, sui rapporti umani, sulle privazioni, le tentazioni, gli errori, i sogni, le illusioni e le disillusioni e anche sulla crudeltà. Non manca il risvolto e lo smacco finale, non manca la domanda che accompagna il lettore per tutta la narrazione alla ricerca di una risposta. Chi è davvero il padre? Chi è davvero il figlio? Deve il padre accettare il figlio come il figlio accettare e riconoscere il padre?
Un titolo diverso dal solito, un libro che nella sua parte iniziale non sembra nemmeno essere dell’autrice Belga, forse meno originale di altri ma estremamente piacevole, riflessivo e duro nella sua morale e nella sua riflessione intrinseca.

«[…] Il nostro primo pubblico siamo noi stessi, dal momento che ci si esercita davanti allo specchio. E le ore che passiamo da soli davanti alla nostra immagine ci regalano l’umiltà.»

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
90
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

3 risultati - visualizzati 1 - 3
Ordina 
Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

Si leggono sempre con grande piacere le tue recensioni, Maria! :)
In risposta ad un precedente commento
Mian88
17 Mag, 2021
Segnala questo commento ad un moderatore
Troppo troppo troppo buona, Laura!
Non proprio, ricorda che io sono cattivissima... ahahahaha!!!
3 risultati - visualizzati 1 - 3

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Identità sconosciuta
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Incastrati
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Tatà
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il mio assassino
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.3 (3)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.1 (3)
La prova della mia innocenza
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

La compagnia degli enigmisti
Il mio assassino
Demon Copperhead
La stagione degli amori
Il dio dei boschi
Tatà
La prova della mia innocenza
La città e le sue mura incerte
Per sempre
La terra d'ombra
In questo piccolo mondo
Lo spirito bambino
Sirene
Giorno di vacanza
Génie la matta
Mattino e sera