Dettagli Recensione
Oskarino il birichino
"Il tamburo di latta" è una marcia a suon di tamburo, sopra le rovine della seconda guerra mondiale e sopra le imperfezioni umane. Leggere questo libro per me è stato come attraversare un ponte sopra a degli abissi spaventosi avendo come guida turistica il protagonista Oskar, che con fare innocente e allegro ti mostra i punti più spaventevoli della storia e della natura umana. C'è un forte contrasto tra il contenuto pesante che lascia poco all'immaginazione e il modo leggero, innocente, come viene raccontato. Oskar è un bambino treenne, che decide di non crescere più fisicamente, di fermarsi a quell'età - ecco perché il tono innocente e giocoso della narrazione - tuttavia gli anni passano e lui diventa un adolescente treenne e un giovane treene, un bambino-adulto subdolo, malizioso, cattivo e senza pietà che causerà volontariamente non pochi danni alle persone attorno a lui. Altamente blasfemo, pieno di simboli e di contrasti e dove il tono innocente, casto e indifeso si alterna a quello di una spietata lucidità e spiccata intelligenza, "Il tamburo di latta" può essere un libro disturbante ma nello stesso tempo si deve onorare la sua genialità e lo stile giocoso a suon di tamburo facilita senza dubbio la sua lettura.
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