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Qui giace un innocente
Un pastore luterano di Topeka si trova davanti un personaggio ben inquietante. ancora più inquietante e surreale è quello che racconta. Nove anni prima ha ucciso una ragazzina in Texas e l'ha sepolta in un bosco. Non è particolarmente pentito del gesto, è lieto di averla fata franca, però per caso è venuto il ragazzo accusato di essere il colpevole dell'omicidio sta per essere sottoposto all'iniezione letale. Questo un po' lo scuote, ma non è particolarmente intenzionata a confessare, visto che ha un tumore al cervello e non ha voglia di trascorrere il tempo che gli resta i carcere. Alla fine il pastore lo convince, partono in macchina arrivano in tempo la confessione avviene, ma la verità in quel momento non è quello che serve ai politici, ai giudici e alla procura.
Questo libro come quasi tutti quelli di Grisham è ben congeniato, preciso, dettagliato e capace di far riflettere. L'autore ci racconta quanto il sistema penale statunitense possa essere ottuso fini al punto di arrivare a condannare un innocente. Trovo che l'abilità dello scrittore sia stata quella di guidarci attraverso tuti i passaggi costituiti da mozioni, appelli dell'ultimo minuto, tentativi di richiesta di grazia disperati. A fianco di tutto questo le motivazioni di chi le presenta e di chi le legge: pochi hanno la consapevolezza che stanno giocando con la vita di un ragazzo: davanti c'è la carriera, la pensione da non perdere, la possibilità di una rielezione o il continuare a conservare il favore della stampa e del vasto pubblico. Ben congeniata anche la figura di Travis Boyette il reo confesso, un uomo cinico, capace di prendersi gioco di tutti fino all'ultimo ma, poi in definitiva, è tanto peggiore rispetto ai giudici e ai carnefici di Donté Drumm?