Dettagli Recensione
Il volto di una società
In questa opera di Amélie Nothomb ci troviamo di fronte a un romanzo all’interno del quale spontaneo è il rimando a Pirandello con il suo “Il fu Mattia Pascal” ma anche all’altrettanto celebre “Uno, nessuno e centomila”. Cosa accadrebbe se potessimo scegliere di cambiare la nostra vita così, di punto in bianco, semplicemente diventando qualcun altro? Questo è quel che succede al protagonista della storia ideata dalla scrittrice che, per mezzo di un perfetto artifizio narrativo, porta il suo eroe ad assumere una nuova identità, a ricoprire una nuova veste, ad essere milionario e sposato con una giovane e meravigliosa donna. Il tutto grazie a una semplice somiglianza fisica e a una morte improvvisa occorsa innanzi alla propria abitazione. Baptiste coglie al volo questa possibilità, non si pone alcun dubbio in merito e con impulso se ne appropria. Ed ecco che egli si trasforma in Olaf e che acquista da questo nuovo status ogni beneficio possibile. Ed ecco allora che si diletta tra bottiglie di champagne, bollicine, ozio e leggerezza.
Il libro scorre rapido tra le mani del lettore che, pagina dopo pagina, è colto da molteplici riflessioni e al tempo stesso sconvolto da quel che viene proposto in quanto a tratti paradossale e inverosimile, scomodo e disarmante. Eppure è proprio il paradosso e l’inverosimiglianza quel che più dimostra la presenza di tutti quegli elementi propri della Nothomb nonché il suo desiderio di solleticare la mente a meditare su tematiche quali corruzione e valori sempre più assenti nella società.
Tra tutti i titoli ad oggi letti questo è quello che forse a livello di piacevolezza mi ha coinvolta meno ma ad ogni modo una riconferma delle capacità dell’autrice. Buona lettura!
"Il tempo non deve essere impiegato. Non bisogna tenersi occupati, bisogna lasciarsi liberi."