Dettagli Recensione
Uno scarafaggio al potere
Una brigata di repellenti scarafaggi abbandona le tenebre umide e maleodoranti dei bassifondi londinesi per insediarsi al governo sostituendosi agli umani politici di professione.
Cosa ne sarebbe della nazione se una blatta vestisse i panni di un capo di governo, portandosi seco i principi che sono consoni della propria natura?
Partendo dalla risposta a questo bizzarro quesito, Ian McEwan imbastisce una novella sagace e pungente, scagliandosi non tanto velatamente contro la brexit.
Una manciata di pagine per strutturare un'invettiva contro una scelta che lo scrittore non condivide, reputandola pericolosa e dannosa per la popolazione.
Una classe politica attuale le cui azioni sono paragonate alla voracità e alle macchinazioni egoistiche di un manipolo di insetti fuori controllo.
Principi avversi e ostativi allo sviluppo economico, sociale e culturale, sono frutto di scelte dittatoriali da parte di esseri senza scrupoli.
Ironia ad una prima impressione, ma nella sostanza un attacco velenoso.
Una lettura rapida e agevole di un testo di cui si avverte la necessità di condivisione da parte dell'autore e la sua preoccupazione per il futuro del paese.
Uno scritto che celebra la libertà di pensiero.
Per gli ammiratori di McEwan è bene affrontare questa lettura sganciandola da valutazioni parallele con la precedente produzione letteraria, perchè ne inficerebbe il giudizio e non sarebbe corretto visto che siamo al cospetto di un genere differente.
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E una mia scaramantica tradizione per tenere in vita McEwan... non leggo mai l'ultimo libro fino a quando non ne esce uno nuovo.
Se non si fosse capito è il mio autore contemporaneo preferito, se la gioca con Franzen, ma vince di misura