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Accadde a Yugiri
Sakuteiki è il più antico testo esistente sul giardinaggio, raccoglie su carta la tradizione orale che ispirò i più begli esterni di corte in Giappone.
Si tratta di trasformare l’ambiente circostante in un paradiso terrestre e la mano dell’uomo, presente in ogni giardino, deve scomparire. E’ il connubio di verde, di rocce e di acqua. E’il sogno di una ragazza che studiava la materia e avrebbe voluto creare lei stessa un giardino, non fosse che l’Eden in terra è solo un miraggio umano. La realtà è la Seconda guerra mondiale, la realtà è un campo di prigionia giapponese.
La realtà è polvere alla polvere, i fiori in memoria.
Anziana, dopo molti anni di onorata carriera, unica superstite alla detenzione dove perse la sorella, il giudice Teoh ritorna a Yugiri, il magnifico giardino malese al confine della foresta, dove decenni prima lavorò, guidata dal suo maestro, nella realizzazione del sogno di Yun Hong.
Tra i ricordi degli orrori vissuti in guerra e durante il terrorismo rosso in Malesia, scenografie ammalianti e antiche arti orientali, si dipana la lunga vita di Yun Ling Teoh.
Affresco curato dall’autore con sapienza, estro ed eleganza, ben lontano dalla banalizzazione del male e dalle virate verso contenuti frivolamente amorosi che avvengono spesso in questo filone narrativo, Tan Twan Eng ci regala un romanzo di intrattenimento avvolgente, misterioso ed affascinante.
Espirazione della brutalità subita, inspirazione del fluire della vita attraverso la natura.
Sorretta da un sentimento timidamente svelato, seduta sola sul tatami, il profumo della foresta mentre la pioggia picchietta lo stagno, le grandi carpe nuotano indisturbate
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