Dettagli Recensione
Io bevo, tu bevi, egli beve
La vita borghese gli garantisce un buon equilibrio economico, ma lontano dalla detonazione di un sogno nel cassetto.
La moglie devota e paziente gli assicura la quiete familiare, ma distante dal piroettare pelvico attorno a un’amante giovane, ricca e frizzante.
John Wilder, eccellente venditore di spazi pubblicitari, marito di una donna non troppo attraente, padre di un ragazzo introverso, figlio rancoroso di genitori la cui tenacia garantì il successo, bevitore incallito e traditore cronico gioca la sua carta. Lasciata famiglia e lavoro insegue la carriera cinematografica, sprofondando sempre di più in una voragine di pazzia, scosso barbaramente da una insana commistione di alcolici e psicofarmaci.
La malattia mentale si fa sempre più evidente, un filo in tensione che ci si aspetta vedere strappato ad ogni accenno di scossa, chi si può salvare si salvi, chi non vuole essere salvato che almeno non disturbi la quiete pubblica.
Se la scrittura di Yates si rivela ad ogni nuovo libro una vera e propria esperienza umana, complice la concretezza della sua penna -che assorbe il lettore dimentico di essere a tu per tu con un libro-, l’empatia può essere più o meno incisiva. Infatti, i personaggi che ruotano intorno al romanzo non sono stati a me molto affini e non mi hanno particolarmente emozionata, sebbene sia scivolato in maniera piacevole e veloce.
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"piroettare pelvico": sei unica!