Dettagli Recensione
Un perfetto piano orizzontale
Una scrittura tesa, asciutta, essenziale delinea una manciata di personaggi e li inchioda a uno scenario imprescindibile alla messa in scena. Un immobilismo di fondo fa risaltare i pochi fatti che agitano la scena e centellinate azioni ne sono il motore di avvio e di spegnimento. Il tutto racchiuso in un ambiente che fa del moto la sua principale forza in un ritmo binario, quello dell’alta e della bassa marea, puntuale, ossessivo, opprimente. Le coup de vague, letteralmente il colpo d’onda, è ciò che potrebbe sconvolgere l’assetto iniziale, ma una donna, forte come la roccia del frangiflutti trova la quadra, e come una livella accerta il piano perfettamente orizzontale. Nessun travaso, nessuna deviazione.
Jean è un giovanotto ormai cresciuto, un trentenne, abita con le sue due zie presso la fattoria del Coupe de Vague, prospiciente la spiaggia omonima che si apre a una distesa adatta, con le sue maree, alla coltura dei mitili; commerciano in cozze e in ostriche a due passi da La Rochelle. Il loro è un piccolo borgo, poche case isolate, le più vicine all’Oceano che aggrappano un piccolo centro abitato poco distante, tutto involuto in se stesso, pochi affacci all’esterno, un solo posto di eccezione per l’osservazione: il bar della piazza centrale. Jean è un elemento estraneo a questo ambiente, è molto bello e prestante, non ha studiato nel piccolo paese, è sempre rimasto, per scelta delle sue due zie, incontaminato dall’ambiente sociale. È però un giovane e come tale si dedica alle ragazze, il boschetto vicino alla costa conserva il ricordo delle sue conquiste, non ama nessuna, ne frequenta qualcuna e ne viene soddisfatto. Marthe è una di loro, ma ora Marthe è incinta. Il piano si è inclinato. Jean si rivolge alle sue due zie e da quel momento cessa di agire o meglio le sue azioni saranno lo specchio fedele di quel piano premeditato per lui fin dalla nascita dalle due megere, l’unica differenza è che ora, pur continuando ad agire per volontà loro e non motu proprio, pur attraversando flebilmente la verità, ne è consapevole. Un classico personaggio tipitizzato, fisso e immobile, appena scosso dagli eventi, incapace di agire, tragico nella sua accettazione di uno stato iniziale che è meglio non modificare…
Nessuna scossa, nessun cambiamento, un piccolo coup de vague, non c’è rimedio al perbenismo.
Indicazioni utili
Commenti
2 risultati - visualizzati 1 - 2 |
Ordina
|
2 risultati - visualizzati 1 - 2 |