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La regina degli scacchi
 
La regina degli scacchi 2021-02-16 23:20:11 topodibiblioteca
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
topodibiblioteca Opinione inserita da topodibiblioteca    17 Febbraio, 2021
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Scacco al re

Una delle serie tv di maggiore successo del 2020, ha sicuramente dato nuova linfa ad un libro pubblicato diversi anni fa da parte di un autore rimasto celebre anche per altre trasposizioni cinematografiche tratte da suoi romanzi (Il colore dei soldi, Lo spaccone, L’uomo che cadde sulla terra).
La Regina degli scacchi è si un romanzo di intrattenimento, assolutamente coinvolgente e godibile per il dettaglio tecnico con il quale Tevis racconta le partite di scacchi nei numerosi tornei ai quali la protagonista partecipa, ma è altresì la storia di un riscatto sociale. Negli scacchi Beth Harmon, rimasta senza genitori in giovane età e cresciuta all’interno di un orfanotrofio, trova quella ragione di vita per cercare di costruirsi un futuro, per affermarsi e uscire dal grigiore quotidiano. Beth è puro talento, la folgorazione per gli scacchi avviene proprio nel periodo passato in orfanotrofio grazie agli insegnamenti del custode dell’istituto. Da quel momento la sua memoria prodigiosa le permette di apprendere centinaia e centinaia di partite e mosse studiate sui libri specializzati e sulle riviste di settore. La sua mente assetata di conoscenza e la capacità di prevedere l’andamento di una partita con una capacità di analisi equiparabile a quella di un computer, riescono nell’impresa di portarla nell’empireo della disciplina, sulle scacchiere dei principali tornei, prima americani e poi internazionali.

Il romanzo di Tevis ha l’indubbio merito di riuscire a coinvolgere tanto il lettore neofita quanto quello appassionato o semplicemente curioso, in quanto le descrizioni delle partite giocate da Beth avvengono con una perfezione e attraverso tecnicismi tali da renderle reali e credibili. La figura di Beth inoltre assurge a emblema di successo per tutto l’universo femminile, a dimostrazione di quanto in un mondo assolutamente maschile (e maschilista) lei sia riuscita ad essere “la migliore di tutti i giocatori d’America…..non sarebbe più stato un mondo di uomini dopo di lei”. Nel mondo degli scacchi infatti “...ogni tanto appare un ragazzino che ci sorprende con la sua precocità in quello che può essere considerato il gioco più difficile al mondo. Ma cosa succederebbe se quel ragazzino fosse una ragazzina, una scolaretta seria con i capelli e gli occhi castani ed un vestitino blu scuro?”.

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