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Quella tenda finirà per rompersi
Storia di un amore distruttivo, "Tenera è la notte" è tra le opere più fortemente autobiografiche di Fitzgerald, tanto che nei caratteri dei coniugi Diver è facile riconoscere i ritratti dell'autore stesso e di sua moglie Zelda. Una scelta indubbiamente coraggiosa, perché il romanzo -pur eccellente dal punto di vista stilistico- difficilmente risulta piacevole per i suoi personaggi, che vengono sempre presentati come ricchi di vizi e difetti.
La storia comincia però da una prospettiva completamente diversa, e ben più positiva. Mescolando dei personaggi molto vicini a quelli de "Il grande Gatsby" alle ambientazioni de "Il malinteso" della Némirovsky, la vicenda si apre con l'arrivo dell'avvenente Rosemary Hoyt sulla Costa Azzurra degli anni Venti; la giovane è un'attrice americana in vacanza e subito la vediamo fare la conoscenza di un gruppo molto affiatato e socievole di suoi connazionali, tra i quali spiccano per carisma Dick e Denise Diver. La ragazza si professerà da subito innamorata di Dick e, più in generale, affascinata dalla vita festaiola e sempre allegra dei suoi nuovi amici.
Come Rosemary viene illusa sulla vera natura delle persone conosciute durante la vacanza, così il lettore è portato erroneamente a pensare che lei sia la protagonista della storia. In realtà già dalla seconda delle tre parti di cui il romanzo si compone diventa chiaro come il tema centrale sia la relazione tra Dick e Denise, disfunzionale già dalle sue premesse: vediamo infatti come i due si siano incontrati nella clinica in cui lei era ricoverata per degli episodi di schizofrenia; l'amore di Dick è nato quindi principalmente dal desiderio di curare la donna, e il suo atteggiamento diventa con il tempo sempre più scontento e depresso, anche a causa della grande ricchezza della famiglia di lei che sminuisce sempre più l'importanza del suo lavoro come medico.
Se nella parte incentrata su Rosemary risulta un po' difficile seguire con chiarezza gli eventi, dal momento in cui ci vengono forniti i retroscena sulla relazione tra i Diver la narrazione diventa nettamente più comprensibile. Sono presenti anche diversi momenti molto violenti, come ferite gravi o delitti, che però non hanno alcuna ripercussione apparente sulla trama; non sapremo mai come si sia risolto l'omicidio dell'uomo nella stanza di Rosemary ad esempio, e questo può essere frustrante, ma la ragione è chiara: si tratta di scene atte solo ad innescare la ricaduta di Denise, e sarebbe inutile occuparsene come se si trattasse di un mystery.
Come già accennato, i personaggi sono molto sgradevoli con la sola eccezione (forse) di Denise. La maggior parte palesa vizi come l'abuso di alcool o la scelta di intraprendere delle relazioni extraconiugali, mentre gli altri dimostrano delle indoli maligne ed altezzose. Lo si vede chiaramente da come cambiano i rapporti tra i Diver ed i loro cosiddetti amici nel corso degli anni; o ancora dal modo in cui quando un personaggio si trova in difficoltà sia pronto a chiede aiuto, ma una volta riguadagnata la sicurezza non si dimostri grato.
Questa caratterizzazione non è un difetto, perché personaggi sono scritti come odiosi in modo consapevole. Non si può dire altrettanto della maniera in cui vengono rappresentate le donne (soprattutto le mogli), gli afrodiscendenti e gli omosessuali; capisco benissimo che si tratta di un romanzo del secolo scorso -nel mio caso doppiamente penalizzato per l'edizione degli anni Sessanta- ma alcune frasi fanno sì che questo titolo non risulti invecchiato benissimo.
NB: Libro letto nell'edizione Mondadori
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