Dettagli Recensione
A me non è piaciuto
Non è facile recensire un libro con così tanti pareri positivi quando a te il libro non è piaciuto.
Cercherò di essere obiettiva, ho già letto altro di Simenon e solitamente i suoi libri mi sono sempre piaciuti; non ho letto solo Maigret, mi sono dedicata anche ad altri testi dove l'investigatore non era presente.
“L'uomo che guardava passare i treni” all'inizio l'ho trovato curioso e interessante, un uomo, Kees Popinga, con una vita regolare e sempre uguale, una notte scopre che il titolare sta per scappare e lasciare l'azienda sul tracollo finanziario.
Chiunque al posto del protagonista sarebbe caduto se non in depressione, almeno un duro colpo l'avrebbe preso, ma Kees Popinga invece stravolge tutto e parte finalmente per l'avventura e una nuova vita, quella a cui aveva sempre rinunciato. Prende un treno e va!
Popinga potrebbe rappresentare la rinascita o una nuova possibilità o comunque far riflettere su quello che a chiunque potrebbe capitare, ma io non ho trovato nessuna empatia con il protagonista.
Se Simenon presenta in maniera dettagliata la psicologia e il carattere di Popinga e la sua continua ricerca di qualcosa che gli era sempre sfuggito, dall'altra secondo me forza troppo con la storia.
Non mi sono sentita in sintonia né con lui né con gli altri protagonisti che interagiscono nel breve racconto. Quello che ho apprezzato è la Parigi sullo sfondo, con i suoi numerosi quartieri, ognuno caratterizzato da qualcosa di unico e diverso.
Probabilmente la colpa sarà mia viste le altre recensioni, a me non è piaciuto e non mi sento neanche di consigliarlo. Il bello della lettura è proprio questo, non tutto può piacere e non tutto arriva al lettore, l'importante è leggere sempre e comunque.
Buona lettura.
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