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Che noia...
So che attirerò le ire dei miei QAmici, ma tant'è: il libro non mi è piaciuto. Era da molto tempo tempo che desideravo leggerlo e probabilmente intorno a lui ho creato un'aura troppo carica di aspettative, un po' come Gatsby nei cinque anni prima di rivedere Daisy. E ora, a lettura ultimata, sento già che se ne sta andando per la sua strada senza lasciarmi nulla. Non metto in discussione che sia un bel libro, importante, etc etc, ma a me non è arrivato. L'ho trovato noioso, piatto, con un Gatsby inverosimile (a proposito, mi ha ricordato Martin Eden per la sua storia di ragazzo povero che vuole arricchirsi per poter sposare ed essere degno di Daisy, la cui voce sa di soldi) ma soprattutto raccontato male da un punto di vista funzionale. Ora non so se è un problema della traduzione, forse in parte, ma questo racconto attraverso Nick l'ho trovato un po' poco armonico e non di rado mi è capitato di non comprendere bene la situazione ma di trovarla un po' ambigua, ma non un ambiguo voluto ma un ambiguo lacunoso. Sicuramente ha delle bellissime descrizioni molto soavi, alcune frasi molto introspettive, soprattutto quella finale che è la ciliegina sulla torta, molti simboli che anticipano il finale, ma nel complesso, per me è un grande no e mi dispiace di non essere riuscita ad apprezzarlo. E' anche il primo libro che leggo dell'autore, vedrò se dargli un'altra possibilità o meno. Per il momento, il suo allievo Yates mi piace molto di più (al netto del gap storico e ambientale). Fitzgerald mi ha ricordato il nostrano D'Annunzio che a me non piace, per l'appunto.
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Federica
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