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Orfeo
 
Orfeo 2021-02-07 16:16:40 Molly Bloom
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
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Contenuto 
 
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Piacevolezza 
 
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Molly Bloom Opinione inserita da Molly Bloom    07 Febbraio, 2021
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Un inno alla musica

Questo libro può avere tre scenari di lettori: chi ama o semplicemente gradisce la musica classica andrà in visibilio, chi è curioso verso la musica classica ma ha un approccio incostante sarà probabilmente avvicinato ancor di più verso di essa e la lettura di "Orfeo" sarà molto gradevole e infine chi la trova noiosa e incomprensibile troverà questo libro illeggibile e lo abbandonerà dopo non molte pagine. Ecco, questa premessa mi sembra d'obbligo davanti a un romanzo così di nicchia.
Il protagonista è Peter Els, compositore e grande amante della musica e la narrazione si sviluppa su due piani che si intrecciano, quello del suo passato che ripercorre la sua vita dall'infanzia a tarda età e quello presente, in cui l'ormai settantenne Peter Els finisce in non pochi guai per colpa di un esperimento batteriologico ed è costretto a sfuggire alla polizia. La trama in sé l'ho trovata davvero scarna se rapportata a quanto spazio occupa la musica in questo libro. Vengono descritte le emozioni che la musica suscita, come la musica prende forma cioè il processo di composizione, alcuni frammenti addirittura sono abbastanza tecnici che per chi non ha studi musicali rimangono un po' oscuri, i riferimenti ai grandi compositori classici ma anche moderni sono numerosissimi e contiene anche delle vere storie dei loro pezzi e dei compositori stessi come per esempio "Kindertotenlieder" di Mahler, e che dire delle pagine dedicate al "Quartetto per la fine del tempo" di Messian?! Pagine bellissime e interessantissime in cui riporta alla luce come questo quartetto fu composto nel campo di concentramento di Gorlitz e suonato per la prima volta nelle baracche piene di detenuti e guardie del campo, maestoso esempio di come la musica unisce.
"Le note aleggiano e crescono. Rendono le parole inutili quanto un ventriloquo alla radio. Luce e buio schizzano su Peter a ogni cambio di accordo, fremendo senza intermediari. Le note ruzzolano in avanti; ricadono battuta dopo battuta sulle successive, assecondando una logica interna, cupa e bellissima. Un altro accordo lattescente, inquieto, torce le viscere al bambino. Vari sentieri promettenti conducono a note sconosciute. Ma fra le tante diramazioni possibili, la melodia si fa strana. Un salto a sorpresa fa venire la pelle d'oca a Peter. Gli avambracci sono un fiorire d'increspature. Un abbozzo di desiderio gli inturgidisce la minuscola mascolinità. Il gruppo di angeli ubriachi passa a una canzone più difficile. i nuovi accordi sono come il bosco sulla collina vicino alla casa della nonna di Peter, dove il padre una volta l'ha portato a giocare con la slitta. Passo dopo passo i cantanti incespicano verso un fitto di armonie aggrovigliate. Qualcosa allunga il piede e fa lo sgambetto alla musica. Le dita della madre si perdono. Battono su vari tasti, tutti sbagliati. I cantanti agitano il bicchiere di gin e capitombolano ridendo dentro un fosso. Poi, dal suo nascondiglio, il bambino in pigiama intona a squarciagola le note dell'accordo perduto."
Il primo amore di Peter fu "La Jupiter" di Mozart, a essa ne seguì molti altri e tutti descritti in questo libro che personalmente trovo riduttivo chiamare romanzo perché trascende da esso. Ho avuto l'occasione di scoprire tante curiosità nonché molti pezzi che mi sono segnata e più di tutti il Quartetto di Messian, che è di una bellezza e tristezza impressionante ed ascoltarlo mentre leggevo la sua storia e anche la sua spiegazione in questo libro è stata davvero una esperienza artistica. Questo è un libro da leggere ascoltando anche i numerosi pezzi ai quali fa riferimento, per mia esperienza il valore cresce esponenzialmente, a meno che conoscete già quei brani musicali.
La prosa è molto armoniosa, elegante, a volte asciutta come nel caso della descrizione della gita al lago in cui il padre di Peter ha un fatale infarto, altre volte più dettagliata - e questo succede quando si descrive la musica perché la narrazione sembra prendere il volo e lasciarsi andare alle sensazioni.

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Commenti

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Ciao Ioana, io amplierei gli scenari di lettori di Powers, prendendo in considerazione: quelli che amano la musica classica e amano la genetica, quelli che amano la musica classica e sono tiepidi verso la genetica, quelli che amano la genetica e sono tiepidi verso la musica classica, e così via dicendo :) Scherzi a parte, mi hai fatto ricordare che anch'io, leggendo "Canone del desiderio", avevo preso l'abitudine di mettere in sottofondo le Variazioni Goldberg di Bach, assaporandone le sfumature come mai fatto prima e migliorando molto la comprensione stessa del libro. La citazione che hai riportato è stupenda, e suggella alla perfezione il fatto che Powers, quando è in forma, ha pochi eguali nella lettura moderna. Un plauso, oltre che alla tua recensione, anche alla Nave di Teseo che ha ripubblicato (e in alcuni casi pubblicato per la prima volta in Italia) l'intera opera di questo grande scrittore.
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Molly Bloom
08 Febbraio, 2021
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Ciao Giulio, hai ragione, io però mi sono focalizzata sulla musica perché è l'argomento predominante o quantomeno quello che ho percepito io più forte. Un grande autore che devo recuperare, seppur i suoi testi non sono facili per queste tematiche ingombranti e capisco che possono non piacere a tutti.
Ioana, penso tu mi abbia fatto scoprire una perla.
Non sapevo affatto che il celebre autore avesse scritto questo libro ; solitamente non viene citato. Amo la musica classica, per cui metto subito il titolo in lista.
In risposta ad un precedente commento
Molly Bloom
08 Febbraio, 2021
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Ciao Emilio, contenta di essere stata utile!
siti
08 Febbraio, 2021
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A me è capitato con la Casa del pianista, ascoltavo i brani suonati da Egorov mentre leggevo. Esperienza arricchente, in tutti i sensi.
Visto oggi in libreria, ti ho pensato davvero! Un autore che leggerò quanto prima ;)
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Molly Bloom
08 Febbraio, 2021
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Ah bhe, Daniele tu andrai a nozze con questo libro ahahaha... La lettura mi ha ricordato per certi versi "La montagna incantata" di Mann, tant'è che nel libro viene nominato Thomas Mann, ma probabilmente più con riferimento a Doctor Faustus (che non ho letto ma conosco la trama) che alla Montagna magica.
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