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Normali e non sentirsi tali
Se fosse una canzone, sarebbe "Everybody's gotta learn sometimes" (mi ronzava in testa durante tutta la lettura).
Se fosse una pianta, sarebbe una pianta rampicante.
Se fosse uno stato d'animo, sarebbe il male (e la difficoltà) di vivere.
Se fosse una sola parola, sarebbe "incomunicabilità".
Marianne e Connell.
Si riconoscono, si amano, si salvano, si distruggono, si fraintendono, si perdono, si spezzano, si ritrovano, si respingono, si attorcigliano, si riamano...ancora e ancora.
Crescono cercando sostegno e consolazione l'uno nell'altro, ma lo fanno facendosi del male, involontariamente e ferocemente.
Possono due persone essere inseparabili eppure non poter fare a meno di separarsi?
Possono, sí.
Soprattutto se di mezzo c'è l'accettazione sociale, la vergogna di essere giudicati, il timore di sentirsi sbagliati.
Essere normali e non sentirsi tali.
Non sapere chi sei e che cosa vuoi... o forse saperlo, ma non avere il coraggio di viverlo fino in fondo.
Nascere in una famiglia ricca e anaffettiva, subire abusi, essere considerata strana e "disturbata" dal gruppo dei pari, innamorarsi e doverlo nascondere al mondo.
Nascere da una donna povera, forte e sola, crescere senza padre, ma sostenuto dall'amore materno, essere popolare a scuola, innamorarsi e volerlo nascondere al mondo.
Tutto nasce, si evolve e ruota intorno a questi elementi.
Ancora una volta la Rooney affronta le relazioni fra ragazzi giovani, in particolare si concentra sul loro caos emotivo e il senso di inadeguatezza, sulle differenze di classe e le etichette sociali, sul bullismo... e lo fa con il suo stile analitico, lucido, apparentemente sottotono, ma capace di scavare a fondo e toccare corde sensibili.
La narrazione è fatta di non detti, di piccoli gesti, movimenti impercettibili che nascondono rivoluzioni interiori.
Un libro pieno di sfumature sorretto da una struttura narrativa fresca, dinamica, fatta di brevi capitoli e di salti temporali (sempre in avanti) contenenti piccoli flashback.
La Rooney riesce a fare di una storia di formazione apparentemente banale, un qualcosa di unico e originale.
Una voce che si è imposta, meritatamente, all'attenzione.
Due romanzi, due colpi ben assestati.
Attendo con trepidazione il terzo.