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I baffi
 
I baffi 2021-01-25 09:08:31 Valerio91
Voto medio 
 
3.0
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
3.0
Valerio91 Opinione inserita da Valerio91    25 Gennaio, 2021
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Carrère, dove vuoi andare a parare?

Introdotto da un incipit ispirato al pirandelliano "Uno, nessuno, centomila", questo romanzo ne riprende le tematiche solo di striscio. Difatti, piuttosto che il raffronto tra la propria identità e le innumerevoli altre che ci affibbiano gli altri, il dilemma che tormenta il prota­gonista de "I baffi" di Emmanuel Carrère è più incentrato sulla possibilità che ogni certezza possa essere messa in discussione e sgretolarsi da un momento all’altro.
Cos'è realmente accaduto e cosa no? Chi è pazzo e chi invece è sano?
I primi dubbi cominciano quando il nostro protagonista decide di tagliarsi i baffi, quasi per gioco. Ma li ha davvero tagliati, o è sempre stato senza e nella sua testa è scattato un qualche strano meccanismo? Difficile da dire, fatto sta che nessuno sembra accorgersi di questo cambiamento, tanto che il protagonista pensa a uno sciocco scherzo ordito da sua moglie e dai suoi amici. Ma quando si rende conto che ordire uno scherzo di tale portata, in cui siano stati coinvolti tutti i suoi conoscenti, sarebbe troppo anche per sua moglie, la terra sotto i suoi piedi comincia a sgretolarsi lentamente e ogni aspetto della realtà che considerava scontato viene stravolto da dubbio e incertezza. A questo punto il protagonista tenterà di darsi ogni sorta di spiegazione: passerà dalla convinzione che sia sua moglie a essere pazza, alla possibilità (come abbiamo detto) che vi sia un enorme piano ordito contro di lui, fino al sospetto che vi sia di mezzo una relazione extra-coniugale che vuole legittimare se stessa sbarazzandosi di lui, portandolo alla follia.
Il protagonista è spaesato, ma lo è anche il lettore, che non sa davvero a chi credere: la sensazione prevalente è che il nostro narratore e protagonista sia affidabile quanto la protagonista di quel “Giro di vite” di jamesiana memoria, sebbene vi siano delle piccole incoerenze nel comportamento degli altri personaggi che lo fanno dubitare, e non poco.
Indipendentemente da tutto questo, quel che non è propriamente chiaro è dove Carrère volesse andare a parare: vuole portarci a pensare che, con un piano ben ordito, si possa arriva­re a dubitare anche delle nostre più solide realtà? Che la menta umana è instabile e fragile, e che basta poco a farla cedere? Il macabro finale non risolve le incertezze, che sono evidentemente volute ma lasciano dubbi sulle intenzioni dell'autore e sull'effettiva riuscita del romanzo.

“«Che ne diresti se mi tagliassi i baffi?». Agnès, che sfogliava una rivista sul divano, diede una risata leggera, poi rispose: «Sarebbe una buona idea».”

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Commenti

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05 Giugno, 2021
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Mi sembra di avere intuito che Carrere fosse partito con una idea geniale ma che sul finale si sia incartato come se non avesse idea del finale. Un libro ben congegnato ma che lascia l’amaro in bocca per il finale non all’altezza della trama intera.
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