Dettagli Recensione
L'importante è bere il caffè finché è caldo
Ho iniziato questo libro divisa in due parti: da un lato c'era la mia parte razionale che mi portava a diffidare da queste storie che superano i confini del reale; per fortuna dall'altro, c'era il mio lato sognatore che ha preso il sopravvento e mi ha fatto godere a pieno le bellissime storie raccontate in questo testo.
Il Giappone si sa è un luogo che richiama gli spiriti e ti fa credere a cose anche non reali, ne ho avuto un esempio con la cabina del telefono senza fili di un altro romanzo, qui ci troviamo all'interno di un caffè, dove un solo tavolo permette di tornare nel passato e nel futuro.
Molti di noi vorrebbero avere una possibilità per poter tornare indietro e dire qualcosa a qualcuno, bene in questo caffè si può, ma le regole da seguire sono molte, fra le più importanti c'è quella che non si può modificare il presente, la persona che si vuole incontrare deve essere già stata lì e soprattutto che il caffè va bevuto finché è caldo altrimenti si rischia di rimanere intrappolati.
Ad accoglierci nel caffè c'è la efficiente ma sempre seria Kazu, il tenero papà Nagare e la sua dolcissima bambina Miki che riesce a sdrammatizzare la serietà del romanzo. Un cliente dopo l'altro viviamo le storie e il perché quelle persone hanno bisogno di quel tavolino.
L'atmosfera del Giappone non si vive all'esterno fra ciliegi e palazzi, ma l'autore riesce a portarla all'interno di questo piccolo caffè, una storia che ti aspetti vista la sensibilità e la scelta degli argomenti più adatta ad una scrittrice e invece ti trovi la foto di questo scrittore così sorridente che ti scalda il cuore.
Non ho letto il primo libro dell'autore, con questo non ho avuto difficoltà ad ambientarmi, le storie sono tutte molto forti e la lacrima è scappata. Anch'io avrei voluto gustarmi un bel caffè e farmi sorprendere dalla vita come hanno fatto i vari personaggi.
Un libro veloce, scritto bene e molto profondo ma non pensante. L'autore ha voluto dare un po' di speranza in questo periodo non semplice.
Lo consiglio solo a chi ha voglia di lasciare la realtà e sedersi a bere un buon caffè.
“La sua vita di disperazione era diventata una vita di speranza. Il suo modo di pensare si era radicalmente trasformato.
“Non è il mondo a essere cambiato, sono io...””.
Buona lettura!!!
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