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Le persone sono più sole di quanto manifestino
“Alcune persone - i deboli - hanno paura della solitudine. Ciò che non riescono a comprendere è che possiede qualcosa di molto liberatorio: una volta che ti rendi conto di non aver bisogno di nessuno, puoi prenderti cura di te stesso. Il punto è questo: è meglio prendersi cura solo di sé stessi. Non puoi proteggere gli altri, per quanto ci provi. Ci provi e fallisci e il tuo mondo ti crolla addosso, brucia e si riduce in cenere.”
Eleanor Oliphant è divertente e commovente.
Con un pizzico di “giallo”, di lasciato in sospeso che si rivelerà solo alla fine che spinge subito il lettore a porsi domande.
Eleanor, una piantina, poche, pochissime persone, un gatto e la liberazione: sono gli step fondamentali della narrazione per me, un crescendo di incontri e presa di coscienza.
Eleanor tanto solitaria quanto coraggiosa e inconsapevole.
Ho amato il suo non prendere in considerazione il giudizio degli altri e il suo porsi e non porsi domande, non ho mai pensato a lei come ad una persona fragile e senza stima di se stessa ma anzi, alcuni accadimenti mi hanno indotta a pensare il contrario.
Il rifiuto di integrarsi socialmente le consente di vivere serena, ignorando che potrebbe avere di più è felice di ciò che ha. Perché lei sta’ bene, e a star meglio non ci pensa.
Riconoscendomi in alcuni suoi atteggiamenti, e non trovando le sue stranezze tali, l’ho sentita subito amica.
La prosa scorrevolissima, forse leggermente prolissa, mi ha quasi spinta ad abbandonare ed ho dovuto compiere uno sforzo per proseguire nella lettura, che mi ha piacevolmente soddisfatta e stupita perché per nulla scontata o banale.
Mi ha fatto riflettere sulle persone che mi circondano e che penso di conoscere bene, che invece potrebbero nascondere più di ciò che mostrano.
Le persone appaiono spesso più sole di quanto manifestino.
Tuttavia protagonista di questo racconto non è la solitudine quanto la capacità di riuscire ad ingannare perfino se stessi. Ma l’inganno, può definirsi tale se non se ne ha consapevolezza?
Raymond, tecnico informatico che lavora nello stesso studio di design in cui lavora Eleanor è l’amico prezioso, il dono che ciascuno dovrebbe avere nella vita. E’ possibile vivere senza una tale gioia?
Tanti sono gli argomenti che la scrittrice tira in ballo e tutti ruotano intorno alla socialità e al suo variegato mondo.
Definito un romanzo di resilienza, io preferisco la definizione di romanzo dalla grande anima. Che racconta di una persona che da sola sta’bene.
Narrazione schietta, sincera, senza inutili fronzoli racconta la semplicità della quotidianità e come forzando il proprio cuore e aprendosi si possa star meglio…e perché no, davvero benissimo.
Buone prossime letture.