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Assalonne, Assalonne!
 
Assalonne, Assalonne! 2021-01-11 10:58:09 Molly Bloom
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Stile 
 
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5.0
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3.0
Molly Bloom Opinione inserita da Molly Bloom    11 Gennaio, 2021
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Libro torrenziale

"Tu vieni al mondo e tenti e non sai perché solo continui a tentare e vieni al mondo insieme a un mucchio di altre persone, tutta aggrovigliata a loro, come loro tentando, dovendo muovere braccia e gambe con cordicelle, solo che le stesse cordicelle sono legate a tutte le altre braccia e gambe e gli altri tentano tutti quanti e neanche loro sanno perché, tranne che le cordicelle si impicciano tutte e vicenda come sarebbe a dire cinque o sei persone tutte intente a cercar di fare una stuoia sullo stesso telaio solo che ciascuna vuol tessere la stuoia secondo il proprio disegno; e non può avere importanza, lo sapete, senno Coloro i quali impiantarono il telaio avrebbero predisposto le cose un po' meglio, eppure deve avere importanza purché tu seguiti a tentare o a dover continuare a tentare e poi tutt'a un tratto è finita e tutto quel che ti rimane è un blocco di pietra con qualche scalfittura sopra purché ci sia stato qualcuno a ricordarsi di far scalfire e collocare il marmo, o che ne abbia avuto il tempo, e ci piove sopra e il sole ci splende e dopo un po' non si ricordano neppure il nome e quello che le scalfitture tentavano di dire, e non ha importanza."

Ecco, questo è Faulkner. Molti di voi lo conosce già ma sono pochi coloro che si avventurano nella sua scrittura, perché la prosa di Faulkner è una selva inospitale, che respinge, nella quale ci si smarrisce e a volte si perde l'orientamento, ma è anche mostruosamente bella. Una scrittura viva, che pulsa ed è irrorata da sangue proprio e che spaventa. Spaventa perché la narrazione è spezzata, i discorsi interrotti da altri discorsi, da pensieri, da salti temporali, voci narranti che cambiano e non hanno nemmeno la gentilezza di presentarsi, il lettore fa un grande lavoro di deduzione all'inizio, finché poi mano a mano che si prosegue e le lacune si colmano, le supposizioni si trasformano in certezze e le immagini sparse in storia narrata. Nulla regala Faulkner al suo lettore. 

"Assalonne, Assalonne!" parla di Thomas Sutpen e delle persone con le quali  questo personaggio dostoevskijano (mi ha ricordato molto Stavrogin di "I Demoni") condivide il telaio della vita. Giovane ambizioso ma povero, senza un passato ma con un fucile scambiato per la propria innocenza, arriva nella piccola cittadina Jefferson del Mississipi. Si costruirà una grande casa, terrà sotto lui personale domestico di colore e infine si sposerà con l'unico scopo di dare un erede al suo impero e un nome rispettabile alla sua stirpe. Il titolo richiama il racconto biblico di Assalonne, fratricida a seguito di un incesto non vendicato dal padre. Questo fatto avverrà anche nel romanzo di Faulkner, anche se un incesto vero e proprio non sarà consumato. Ma questo è solo il nocciolo della trama, la polpa invece è molto ricca di vari temi come la schiavitù e il razzismo innanzitutto, sia quello dei bianchi nei confronti dei neri ma anche quello dei bianchi ricchi nei confronti dei bianchi poveri, viene fatto anche un bellissimo quadro del contesto storico dell'epoca e della guerra de secessione americana alla quale i personaggi prendono parte - ci sono delle pagine memorabili sulla guerra, sul suo fascino- orrore e sulle sue disastrose conseguenze sia fisiche, materiali ma anche psicologiche. Si parla anche di amore, un amore universale, quello di Miss Rosa, ma soprattutto il libro è pregno dell'ambizione umana, quella del demonio Thomas Sutpen che, da quando fu cacciato da un "negro scimmiesco" dalla porta di un ricco bianco e indirizzato alla porta di servizio senza nemmeno che questo "schiavo" ascoltasse la sua richiesta, decise che avrebbe costruito per sé una casa ancor più grande e che avrà alle sue dipendenze un'armata di schiavitù. Ma basteranno la forte ambizione, il duro lavoro instancabile, l'intelligenza e l'assenza di scrupoli a consentire a Thomas Sutpen di realizzare il suo grande disegno?

"Forse nulla accade una volta per poi finire. Forse l'accadere non è mai per una volta ma forse come increspature sull'acqua dopo che il ciottolo è affondato, le increspature che avanzano, allargandosi, l'anello  unito da uno stretto cordone ombelicale acquatico all'anello seguente che il primo anello alimenta, ha alimentato, alimentò, e contenga pure questo secondo anello una diversa temperatura d'acqua, una diversa molecolarità dell'aver visto, sentito, ricordato, rifletta pure in un tono diverso l'infinito cielo immutabile, non importa: l'eco acquatica in in quel ciottolo la cui caduta non vide nemmeno si muove pure attraverso la sua superficie conservando l'intervallo originario tra anello e anello, al vecchio ritmo inestirpabile(...)." 

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Consigliato a chi ha letto...
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Commenti

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Ciao, Ioana. Interessante quanto dici. Sulla scrittura dell'autore, condivido pienamente la tua opinione, benché io abbia solamente letto "Mentre morivo".
Penso che questo libro non faccia molto per me : non amo affatto complicarmi la vita.
In risposta ad un precedente commento
Molly Bloom
11 Gennaio, 2021
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Ciao Emilio, io invece avevo di suo "L'urlo e il furore" ed entrambi i titoli sono più o meno sullo stesso livello. Nonostante io apprezzo molto la scrittura di Faulkner, non rientra tra i miei autori preferiti proprio perché è molto stancante e non nego che il piacere della lettura viene un po' penalizzato, almeno nel mio caso.
Bella l'immagine di una "selva inospitale"con cui connoti la scrittura dell'autore richiamando il passo con cui apri il commento. Ho pensato a cento mille liane che possono avvolgere e confondere il lettore sprovveduto. Dopo la tua recensione mi approccerò a Faulkner con consapevolezza maggiore. Bella sfida!
Che opera ostica, respingente, a tratti involuta, e però, a distanza di anni, continua a rimanere dentro per quel suo fascino ambiguo e ipnotico, al punto che, da quando la lessi, non sono mai passati più di due anni dall'insorgere del desiderio impellente di un nuovo libro di Faulkner (il prossimo, che leggerò non appena avrò terminato "Mason & Dixon", sarà "Luce d'agosto": per poco, Ioana, non ci sovrapponevamo nella lettura dello scrittore americano!). Complimenti davvero per la tua perseveranza nella scelta dei testi più difficili della letteratura mondiale: per aspera ad astra :)
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Molly Bloom
11 Gennaio, 2021
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Ciao Marianna, hai immaginato bene :-). Sicuramente è un autore da provare, almeno una volta anche solo per conoscere la sua genialità. Ha molto anche dalla cupezza e del orrore di "Cuore di tenebra" di Conrad, se lo hai letto.
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Molly Bloom
11 Gennaio, 2021
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Grazie Giulio, si ricordavo che eri intenzionato a leggerlo, sarai in bella compagnia allora. Io prima di leggere altro di suo faccio passare un po' di tempo, intanto riprendo Pynchon -facciamo letture incrociate, vedi?!
Thomas Sutpen non ti ha ricordato per certi versi Kurtz di "Cuore di tenebra" di Conrad?
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kafka62
11 Gennaio, 2021
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Non ci avevo pensato, Ioana, ma adesso che me lo fai notare, in effetti la figura un po' satanica di Sutpen; almeno nella prima parte del romanzo, può benissimo essere accostata a quella di Kurtz. Hai un'ottima capacità di accostare critixamente opere appartenenti a contesti letterari molto differenti, complimenti. È per questo che apprezzo così tanto fare le letture condivise insieme a te :)
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Molly Bloom
11 Gennaio, 2021
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Grazie Giulio :-).
Bel commento Ioana, ho letto "L'urlo e il furore" e concordo con quello che scrivi. Una scrittura molto faticosa, anche se forse in altre opere si avverte meno il peso. Ho in mente di leggere "Mentre morivo"
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Molly Bloom
13 Gennaio, 2021
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Daniele, tra "L'urlo e il furore" e "Assalonne, Assalonne!" ho trovato più facile quest'ultimo. Hanno in comune anche il personaggio Quentin che morirà in "L'urlo e il furore" ma le trame dei due libri restano separate, qui Quentin è più una portavoce della storia. "Mentre morivo" dev'essere anche lui molto interessante, infatti ero tentata anche io di iniziarlo ma poi ho ripiegato per Assalonne.
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