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I LUPI: UNA SECONDA FAMIGLIA
Luke Warren è un uomo che grazie al suo lavoro è sempre in contatto con i lupi selvatici e li ama così tanto da decidere di seguire per due anni interi un branco nei boschi del Quebec, integrandosi talmente tanto da prendere le loro abitudini, comportarsi come loro, vivere, mangiare, combattere, sino a diventare letteralmente uno di loro, essere accettato del branco.
Poco gli importa di avere una moglie che ha abbandonato per questo folle gesto e un figlio, Edward, che a causa dell’incostanza e dell’assenza se n’è andato all’età di diciotto anni.
Luke ora, con il divorzio alle spalle, vive con sua figlia Cara in una roulotte e i lupi, nelle montagne del New York Hampshire sino a quando una catastrofe cambia per sempre le loro vite: un incidente stradale li colpisce e ad averne la peggio è proprio il padre che sul letto di ospedale ora è in uno stato vegetativo, in coma cerebrale irreversibile non in grado si riprendersi più.
Inizia così una battaglia legale per diventare il tutore definitivo di Luke, a colpi di accuse, risentimenti, ripicche, vendette, sogni, speranze , bugie e segreti taciuti che vede protagonisti sia Cara che Edward: se per Edward, il risentimento e l’odio nei confronti del padre, viene messo da parte quando è tempo di decidere se interrompere il mantenimento artificiale della vita, come Luke stesso avrebbe voluto, per Cara l’idea di abbandonare per sempre quel padre con cui ha avuto sempre un bel rapporto e che considera un eroe, un combattente, un vero lupo, è inconcepibile, al limite di accusare il fratello di volerlo uccidere.
D’altronde la giovane età di Cara influisce sul suo rifiuto della morte e dell’evidenza dei fatti, tanto che si aggrappa a qualunque appiglio pur di affermare che non tutto è perduto; la speranza che suo padre possa risvegliarsi come è successo ad altre persone nella sua stessa condizione, è l’unica cosa che le dà la forza di combattere.
Tematica molto bella e seria, quella dell’eutanasia. L’autrice riesce con maestria creare un romanzo avvincente, ricco di colpi di scena e finale commuovente, con spunti di riflessione interessanti e descrizioni intelligenti, senza cadere nell’aggressività od opinioni personali sulla questione. L’interruzione di una vita, la contemplazione della morte e i sensi di colpa che inevitabilmente riaffiorano quando ci si accorge che si sta perdendo una persona cara; tutti elementi che fanno di questo romanzo una lettura molto toccante, puro, verosimile.
La storia è suddivisa in capitoli e ognuno di questi porta il nome del personaggio che in quel momento sta parlando, come titolo.
Significativi i racconti di Luke sulla sua vita (che risultano essere passaggi della sua autobiografia perfettamente inerenti se rapportati metaforicamente ai fatti reali che succedono in quel momento)con i lupi con particolare attenzione alla descrizione delle abitudini e comportamenti del branco nei suoi confronti; di certo da questo libro, si possono imparare tante nozioni su questi bellissimi animali.
Finale struggente ma atteso che rispetta le aspettative, la lettura scorre veloce, sicuramente una lettura da fare.
Un particolare accenno va fatto alla personalità sprezzante e combattiva del personaggio di Cara, una piccola donna di diciassette anni, non legalmente importante per questioni così delicate ma che ricorda proprio nel suo modo di fare la protagonista di un’altra storia scritta proprio da Jodi Picoult “La custode di mia sorella”.
Splendido, consigliato.
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