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Vola solo chi osa farlo!
Poco prima di spirare, una povera gabbianella, impregnata di petrolio, scongiura un gatto pelandrone, affidandogli il compito più importante, un compito vitale per la sua piccola cucciola, che non avrà opportunità di vedere: quello di accudirla e di insegnarle l’arte del volo. Parrebbe una beffa: un gatto che insegna a volare. Invece questo libro è una storia densa di significato: pullula di solidarietà, di incontro del diverso, ma anche di libertà e di coraggio.
Mi sono accostata a questo testo e, devo ammetterlo, a questo autore, solo ora, a vent’anni, e me ne dispiaccio perché sono convinta che questa favola moderna sarebbe tanto piaciuta alla me bambina.
Però, al tempo stesso, questi anni in più mi hanno permesso di vedere questo libretto in un’altra luce: mi hanno permesso di cogliere quei rimandi letterari in questo contesto fiabesco, tra cui il simpatico gatto Diderot, tramite cui Sepùlveda pare strizzare un occhio al lettore adulto.
E non manca nemmeno una rilettura su un tema, oggi a noi purtroppo caro: quello dell’inquinamento e degli uomini-distruttori che “Spesso con le migliori intenzioni causano i danni peggiori”. Eppure Sepùlveda lo fa senza pesantezza. Enzo Biagi diceva: “Le verità che contano, i grandi principi, alla fine, restano sempre due o tre. Sono quelli che ti ha insegnato tua madre da bambino”. Parafrasandolo, potremmo dire che le verità che conosciamo da bambini sono quelle che più si imprimono nel nostro essere e nella nostra forma mentis: per questo è tanto importante far conoscere la lettura fin da piccoli e, per questo, questo libro è così prezioso.
Ma ciò non preclude una rilettura da “grandi”. Leggere questo libretto, mi ha ricordato il piacere smodato per la narrazione proprio dei bambini, l’immaginazione che negli anni spesso langue. Ma mi ha anche divertito con il suo tono ironico e al tempo stesso sincero. Mi ha fatto tornare voglia di volare, proprio come la gabbianella. E non è proprio il poter tornare a volare, sognando, il proprium di ogni libro?
Consiglio di cuore questa storia a chi vuole riscoprirsi bambino, cullato dalla narrazione prima di tornare ai sogni della notte.
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