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L'arte di dimenticare
 
L'arte di dimenticare 2020-12-21 15:27:27 Angelica
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
Opinione inserita da Angelica    21 Dicembre, 2020

Perdonare?

Mira , perfetta moglie aziendale, viene abbandonata dal proprio marito durante un party . Ad riaccompagnarla a casa sarà Jack, uno sconosciuto professore di origini indiane da poco arrivato dall' America.
Su questi due personaggi si costruisce tutto il racconto .
Mira deve fare i conti con un marito che non la vuole più e in una società che non offre molte possibilità di riscatto alle donne . L' autrice si sofferma a descrivere qual era stata fino a quel momento la sua vita . Innamorata del marito è sempre vissuta alla sua ombra e ha fatto di tutto per compiacerlo . Perderlo vuol dire anche perdere se stessa, quella che si riconosceva in lui.
Jack ha alle spalle un passato doloroso, il padre ha abbandonato lui e la madre per interprendere la vita religiosa e questo ha segnato la sua infanzia perché ha accumulato dentro odio e rancore per l' indifferenza del padre e per la non rassegnazione della madre.
Jack ha giurato a se stesso di essere un padre presente , ma anche lui con il divorzio dalla moglie ha finito per fallire . Adesso sta cercando di scoprire cosa è accaduto alla figlia rimasta paralizzata per via di quello che hanno definito un incidente.
E proprio per trovare qualcuno che lo aiuti a sistemare il suo lavoro di studioso dei cicloni , mentre lui si occupa delle sue indagini ,che incontra di nuovo Mira...
Se dovessi spiegare cosa mi è piaciuto di questo romanzo divorato in tre giorni inizierei dal raccontare cosa mi ha deluso: la storia tra jack e mira. L' ho trovata troppo da romanzo rosa e un po' scontata, sebbene abbia apprezzato l' idea di mostrarci la loro personale maturazione interiore e poi il loro avvicinamento . Ma a parte questo mi piace lo stile dell' autrice e la sua capacità di farci conoscere, nei suoi romanzi ,alcuni degli spaccati della società indiana, quali le conseguenze del divorzio per una donna,l' aborto delle figlie femmine ( che è vedremo legato all' incidente della figlia di jack) , la sottomissione della donna e l' idea che suo unico compito sia quello di compiacere il marito e la sua famiglia .
C'è una storia che ho trovato affascinante ed è quella della zia di Jack . Donna che aveva fatto innamorare il marito grazie ai lunghi capelli corvino ( c'è tutto un paragrafo sulla cura estrema a cui doveva sottoporre i suoi lunghissimi capelli per compiacere il marito. )
Questa donna, che non ha il diritto di tagliarsi i capelli senza chiedere il permesso, è un simbolo di una società legata ancora alle tradizioni e che considera la donna inferiore, ma la zia è anche simbolo della ribellione a regole assurde anche se la scelta di lasciare il marito la condannerà alla solitudine. Mi è piaciuto molto questo personaggio , ne ho apprezzato la dignità . Direi che è la figura femminile che mi è piaciuta di più in mezzo alle tante altre donne che popolano sempre i romanzi della Nair . Sono donne diverse, alcune emancipate, altre sottomesse ma alla fine sono donne di una società ( e non solo indiana) che le considera inferiori . A differenza dell' altro romanzo letto ( Cuccette per signora) qui troviamo anche un vero e proprio protagonista maschile che però è lontanissimo dalle tradizioni indiane e dalla visione che hanno gli altri uomini sulle donne. L' ultimo riflessione riguarda il titolo , che mi ha incuriosito e spinto a leggerlo. Credo che abbia a che fare con il perdonare se stessi e gli altri... dimenticare però non come azzerare tutto ,ma come consapevolezza del dolore, dell' errore per poter andare avanti.

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