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Il lato oscuro del sogno Americano
Poco più di due anni fa, un mio collega americano, brillante "professional" giunto all'apice della sua carriera, fu barbaramente ucciso dal figlio minore nella villa di famiglia poco distante da Boston, Massachusetts. Emerse in seguito che il ragazzo soffriva da anni di gravi disturbi psichici. Sottoposto a continue cure psichiatriche, il suo stato mentale si era deteriorato al punto da condurre il ragazzo ad aderire a non so quale setta satanica. Nessuno, neppure tra i più stretti amici della vittima, era al corrente dell'esistenza di questo povero figlio problematico che deve certamente avere sconvolto l'esistenza di quella altrimenti perfetta famiglia americana.
Mi si perdonerà il riferimento personale, ma la lettura di questo meraviglioso libro di Philip Roth, mi ha riportato alla mente questa atroce storia che allora mi sconvolse. Ricordo che, appresa la notizia, all'inevitabile reazione di sgomento ed incredulità, subentrò presto un'amara riflessione sulla sconfinata solitudine che quel padre doveva aver sofferto in quei lunghi anni in cui il segreto inconfessabile restava celato dietro le spesse cortine di una esibita felicità giustificata da successo, benessere economico e prestigio professionale.
Il romanzo di Roth ha struttura e profondità che appartengono solo ai grandi classici. Due temi ne guidano lo sviluppo: da un lato la critica al modello americano e all'etica del successo, dall’altro, la spaventosa responsabilità insita nell’educazione dei figli.
Il primo tema potrebbe apparire inflazionato, ma Roth lo tratta con tale equilibrio ed efficacia da non risultare mai banale. "Critica" non è forse la parola giusta. Lo scrittore riserva uno sguardo malinconico nel tratteggiare personaggi, lo Svedese ed il padre, che dedicano la loro vita alla realizzazione nel lavoro guidati da senso del dovere e da una incrollabile tensione verso l'emancipazione sociale. Attorno a loro una serie di personaggi si muovono come burattini dai comportamenti prevedibili. La lunga e memorabile cena che conduce all'epilogo finale, è una piece teatrale di straordinaria efficacia in cui pare sfaldarsi quel mondo borghese in cui lo Svedese aveva creduto ed investito le sue energie migliori. Ogni commensale rappresenta una faccia di quel modello sociale: il padre testardamente aggrappato a valori ormai superati, l'artista-architetto archetipo di una annoiata alta borghesia che tradisce la moglie alcolizzata ed emarginata, la frigida psicologa incapace di empatia alcuna, la moglie del giurista, cosi' sprezzantemente anticonformista da diventare il simbolo di un conformismo "altro", la moglie dello Svedese pateticamente rinata grazie alla relazione adulterina.
Ma è il secondo tema a rendere il romanzo indimenticabile. Merry, figlia dello Svedese, rompe gli schemi di quell'equilibrio ipocrita. Incapace di gestire la propria rabbia verso quella società conformista, Merry si avvicina a movimenti antagonisti (sono gli anni della contestazione contro la guerra del Vietnam) fino a diventare terrorista ed a macchiarsi di attentati sanguinari. La sua fuga tra gli Stati dell'Unione si conclude col ritorno alla città natale. Li' la ritrova il padre, ormai irriconoscibile e ridotta in miserabili condizioni fisiche e mentali dopo la conversione al giainismo estremo. L'originalità del romanzo sta nel raccontare la parabola di questa povera ragazza attraverso gli occhi di un padre che ne segue il disperato cammino verso l'autodistruzione senza poter far nulla per arrestarne il percorso. Gli interrogativi che si pone, qui in forma drammaticamente estremizzata, sono quelli di un padre nel constatare l'alterità del figlio e l'effettiva impotenza in quel ruolo di guida che si era prefigurato.
Il "doppio" epilogo è, anch'esso memorabile. Ad un primo finale che pare configurarsi a tinte da tragedia greca, ne subentra un secondo grottesco che ci lascia smarriti a contemplare profonde miserie umane.
Pastorale Americana e' un grandioso affresco della società Americana moderna, delle sue contraddizioni, dei sui punti di forza e di debolezza, ma è anche e soprattutto un raffinato racconto psicologico che tocca profondamente aspetti intimi ed inesplorati dell'esistenza. A mio parere uno dei migliori romanzi del 900 americano.
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Commenti
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E' un libro che ho riletto con interesse. 5***** equamente assegnate.
sono sempre abbastanza restio a parlare di esperienze personali ... ma in questo caso mi e' sembrato opportuno farlo
a me ha ricordato certa grande letteratura russa (ovviamente fatti i debiti distinguo).
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