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Facile rompere, difficile riparare
"Briony imparò una cosa ovvia e semplicissima che aveva sempre saputo, come tutti: ogni persona è, tra le altre cose, un oggetto facile da rompere e difficile da riparare". Il mondo degli adulti si rivela troppo spesso incomprensibile per i bambini. Quello che i loro occhi vedono può essere interpretato male, le conseguenti reazioni possono portare risultati tragici. È ciò che avviene una mattina di fine estate in casa Tallis. Briony, una bambina ancora immatura, persa in una fervida quanto puerile immaginazione, assiste a delle scene difficili da spiegare per la sua mente infantile, legge una lettera dai contenuti osceni erroneamente affidatale per essere consegnata ad un'altra persona, formula pericolose teorie che la portano ad ergersi a improbabile e dannosa paladina di giustizia. Il tenero amore tra la sorella Cecilia e Robbie, il figlio della domestica preso dai Tallis sotto la loro ala protettrice, viene travisato a tal punto dalla bambina, da portarla ad addossare al ragazzo tremende e disonoranti colpe non sue che lo porteranno all'arresto e all'abbandono da parte di quella stessa famiglia che, fino ad allora, ne era stata mecenate. Il racconto di questa giornata campale prende metà della bella ed intensa opera di McEwan, partendo da un'atmosfera innocente e fanciullesca per assumere connotati sempre più adulti e drammatici man mano che ci si avvicina alla sera, coinvolgendo ogni membro della famiglia, sviscerandone il carattere, il modo di pensare, le abitudini, i fantasmi che ne tormentano l'animo, le ambizioni e le paure. Un approfondimento psicologico di grande spessore, che si accompagna ad un'ottima penna, capace di raccontare con tatto ed empatia e di soffermarsi nella meticolosa descrizione di piccoli dettagli. Scopriremo poi come il legame tra Robbie e Cecilia resterà forte, indissolubile, sopravviverà alla galera, alla distanza, alla guerra. Partire per il fronte sarà per il ragazzo l'opportunità di abbreviare la sua pena, espiando, tra i bombardamenti, quella colpa che non è mai stata sua. "Mentre tra loro si spalancava la distanza, si resero conto di quanta strada avessero già fatto per iscritto. Quel momento era stato atteso e desiderato troppo per risultare all’altezza delle aspettative. Robbie era vissuto fuori dal mondo, perciò gli mancava la sicurezza necessaria a compiere un passo indietro e recuperare l’idea originale: Ti amo, e tu mi hai salvato la vita”. Ma l'espiazione che suscita più interesse è quella di Briony, quando, ormai diciottenne, si rende conto del danno causato, dell'ingiustizia cui ha dato vita, dell'irrimediabile errore. Ci sarà ancora tempo per redimersi? Il suo sincero pentimento sarà seguito dal perdono, nei suoi confronti, da parte delle vittime del suo stupido gioco? "Come può una scrittrice espiare le proprie colpe quando il suo potere assoluto di decidere dei destini altrui la rende simile a Dio? Non esiste nessuno, nessuna entità superiore a cui possa fare appello, per riconciliarsi, per ottenere il perdono" .
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