Dettagli Recensione
Attimi di vita
Vivere a Bjornstad non è affatto semplice. Una città sperduta in mezzo ai boschi, senza turismo, né miniere, né industrie di alta tecnologia. Ci sono solo buio, freddo e disoccupazione. E poi c’è l’hockey, ovviamente, lo sport nazionale. Solo che a Bjornstad l’hockey non è solo uno sport. È semplicemente tutto.
Rifugio, per i giovani. Fuori la realtà può essere complicata e spaventosa, ma dentro il palazzetto è dritta e comprensibile, governata da poche, semplici regole: la maglia ripaga sempre i sacrifici e il bene del gruppo viene sempre prima del singolo.
Sopravvivenza, per gli adulti. La vittoria del campionato da parte della squadra juniores significherebbe capitale per investimenti, un nuovo liceo, nuovi posti di lavoro. Significherebbe un futuro.
Speranza, per tutti. L’illusione di poter vincere qualcosa, di essere ancora grandi, di un unico, splendido istante di immortalità.
“L'unica cosa che ci regala lo sport sono attimi. Ma che cos'è la vita, se non attimi?”
All’alba della partita decisiva, tutti si aggrappano alla squadra juniores. Chiedono solo una cosa ai giovanissimi talenti: vincere, vincere per tutti. Ma fino a che punto si è disposti ad arrivare pur di difendere il proprio universo?
Un evento doloroso e drammatico farà salire sul banco degli imputati proprio la stella del club, costringendo tutti, ma proprio tutti, a porsi questa domanda. Si può ignorare lo spettro della verità, chiudere gli occhi e fingere che niente sia accaduto, affidandosi al caldo bozzolo della comunità per preservare la propria speranza. Oppure si può scegliere di aprire gli occhi sul dolore altrui, di rendere veri gli insegnamenti dello sport, di non giudicare una colpa monetizzando il valore delle persone coinvolte. E così, scoprire chi siamo davvero al di là del gruppo, e qual è il prezzo da pagare.
Tante sono le storie e i personaggi che Fredrik Backman utilizza per comporre il mosaico di questa piccola città scandinava. La narrazione discontinua e stratificata potrebbe sembrare il difetto di questa intensa storia corale, ma, superata la fatica iniziale del primo centinaio di pagine - in cui prevale la dimensione descrittiva - ci si ritrova completamente immersi in un’appassionante ricchezza di umanità. Backman sa muoversi come un equilibrista tra molteplici punti di vista, paure e sentimenti senza rinunciare a una penna seduttiva e a un ritmo sempre più incalzante. Alla fine, a ciascun lettore rimane tra le mani la cenere di quegli stessi interrogativi a cui cercare di dare una propria risposta: fino a che punto si è disposti ad arrivare pur di difendere il proprio universo?