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Tartaruga senza più corazza
Le prime forze che si incontrano sul proprio cammino di vita, capaci di travolgere ogni cosa, all’improvviso, come un vento impetuoso, sono la morte e l’amore. Così accade alla giovane Lennie.
È un giorno qualunque quello in cui sua sorella Bailey esce di casa per andare a una recita scolastica, col sorriso sulle labbra, immaginando di essere Giulietta. Invece Bailey non farà più ritorno. Inutile, di notte, cercare la sua mano calda da stringere. Inutile aprire la porta della stanza per farsi illuminare dalla sua energia frizzante e dai suoi mille sogni. Inutile chiudere gli occhi annusando il profumo di rosa e lozione al cocco che ancora aleggia nell’armadio. Bailey non può tornare.
Come affrontare allora un nuovo giorno sapendo che sarà privo della sua luce, del suo profumo, del suo calore? Come affrontare la vita senza più un modello da imitare, una corazza dentro cui rifugiarsi, un albero tra le cui fronde ripararsi?
“Non so più chi sono. Adesso che lei non c'è, non posso più essere quella di un tempo e la persona che sto diventando è un macello”.
Non è facile capire e capirsi. Allora Lennie si fa trasportare, come una foglia, dal vento impetuoso dei sentimenti. La sofferenza della perdita. Ma anche l’amore, che si affaccia nella sua vita come un sollievo e una distrazione. Un amore che ha due volti. Quello di Toby, il fidanzato di Bailey, l’unico che sembra capire e condividere la stessa disperazione. E quello di Joe, appena arrivato in città, che invece brilla di gioia, speranza e novità. Ma la gioia odora di senso di colpa e la novità di ingiustizia, perché il dolore sembra l’unica cosa che può tenerci legati a chi non c’è più.
“La mia doppiezza, la mia falsità, la confusione, il dolore, gli errori che ho commesso e l'infinita, impetuosa sofferenza che mi ha travolto”.
Jandy Nelson ci propone la storia di una ragazza alla ricerca di un modo per comprendere le proprie emozioni e per affrontare un grande dolore. Alla ricerca, soprattutto, di se stessa, di una nuova se stessa in un mondo che ha perso tutte le vecchie coordinate. È una storia per ragazzi che, nella sua drammaticità, sa raccontare i sentimenti in maniera delicata, profonda, sincera. Le parole non vogliono ferire, affondando come lame nella carne del dolore, ma, anzi, lenire con il balsamo dell’affetto e della speranza. Per ricordare a tutti, soprattutto ai giovani, che la vita è fatta di emozioni, di sofferenze, di confusione. E di tanti errori, che non ci rendono sbagliati, ma solo umani.