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IL RICORDO EVANESCENTE DI UNA PIUMA
Pari e suo fratello Abdullah sono sulla strada per Kabul con il loro padre Sabur, per raggiungere la casa di una coppia di benestanti signori per cui Nabi, il loro zio, presta servizio come cuoco personale.
Nabi, segretamente innamorato della padrona di casa, decide di compiere un’azione di cui rimarrà profondamente scosso per tutta la vita: chiede a Sabur di poter affidare Pari alla famiglia. E così Pari cresce, con un padre che si ammala ben presto e una madre che scappa dalle proprie responsabilità fuggendo con lei a Parigi dove Pari scopre che quest’ultima, persa nei deliri dell’alcool la considera un fallimento e una delusione. Ed è a quel punto che dentro di sè nasce una crescente sensazione di non appartenere veramente a quella famiglia e avverte la sensazione di mancanza di una persona nella sua vita, un vuoto inconscio colmabile solo grazie ad una telefonata ricevuta da una persona che conosce i segreti della sua famiglia da lei dimenticati e che le farà rincontrare una delle persone più care che avesse al mondo.
Terzo capolavoro di Khaled Hosseini, non struggente come i primi due ma sicuramente anch’esso molto appassionante e commuovente, un viaggio attraverso i sentimenti e all’interno della storia ci sono tutti quanti: sofferenza, gioia, dolore, gratitudine, pazienza, codardia, coraggio e sino a circa metà del libro la sensazione che si prova è quella che può essere racchiusa nella frase “non c’è niente di giusto in questa storia” perché le sofferenze inferte a certi personaggi potevano essere sicuramente risparmiate.
Sul finale commuovente ricompare la piuma, comparsa all’inizio del libro, simbolo della giovinezza di Pari e suo fratello, di certo l’elemento simbolo di quel ricordo evanescente che inconsciamente rimane vivo in loro anche se loro non lo sanno, offuscato da una memoria cancellata e in bilico tra una consapevolezza di un qualcosa che è accaduto e una memoria affaticata.
Lo stile adottato dall’autore in questo libro è quello in cui la storia si colora di tanti personaggi, alcuni marginali ma a cui vengono dedicate tante pagine con il racconto della loro vita, che per la comprensione della trama risultano informazioni poco utili; perciò per alleggerire di più il romanzo non era necessario inserire così tanti nomi, tanto più che il lettore è costretto a ritornare indietro nelle pagine per ricordarsi di chi fosse, perché esso viene rinominato nelle pagine successive.
Lo stile descrittivo minuzioso del paesaggio, dei luoghi, costumi, usanze,cibi, vestiario che in altri libri può sembrare noioso, in questo romanzo rafforzano di più la storia, complice anche il fascino dei paesi dell’Est e di una cultura estremamente diversa dalla nostra ma che Khaled Hosseini riesce a farci immaginare tantissimo.