Dettagli Recensione
Capitan Fracassa
Quando Michael Moore ha realizzato il film Farhenheit 11/18 voleva fare riflettere gli americani sull’elezione di un politico come Trump fornendo loro materiale su cui farlo. Invece Eggers ha rinunciato a questo tipo di sforzo, ritenendolo fatica sprecata, e in questo suo libro si rivolge all’americano medio con un testo più alla sua portata. Una favola molto semplice in cui l’uomo con la piuma gialla, un uomo senza grandi qualità né morali né tantomeno intellettuali, decide da un giorno all’altro di voler fare il capitano della nave senza avere nessuna nozione di navigazione né il buon senso di farsi consigliare di chi ha esperienza o da guide di navigazione, né buonsenso in generale. Il capitano si candida alle elezioni navali. E. incredibilmente, il fatto che un personaggio così da poco possa diventare capitano di una grande nave stuzzica il sogno americano che viene così rimaneggiato: un tempo chiunque dopo studio, meriti, preparazione poteva aspirare a fare qualsiasi cosa; ora chiunque, nel senso di qualunque imbecille, può fare qualsiasi cosa, fosse pure il capitano di una nave senza averne le capacità. Questa nuova versione consolatoria del sogno americano appare migliorativa, soprattutto ai più deficienti tra i passeggeri. Ovviamente l’uomo con la piuma gialla ha una certa antipatia per gli amici storici del vecchio capitano, per il vecchio capitano, anzi per tutti i vecchi capitani, mentre ammira sconfinatamente gli altri pericolosi pirati un tempo nemici della nave. Non faccio spoiler sul finale.
La metafora è, diciamo, alla portata degli elettori del capitano, studiata sul loro livello. Oppure Eggers si è rivolto ai figli degli attuali elettori sperando che in futuro stiano alla larga dagli uomini con la piuma gialla.
Quanto a me, da un punto di vista letterario il libro non mi entusiasma. Anche il tipo di satira così vago non mi entusiasma. Apprezzo però lo sforzo di fare riflettere gli elettori dell’uomo con la piuma gialla.
Indicazioni utili
- sì
- no