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Come petali...
Protagonista di “Gli uomini muoiono le donne invecchiano” sono dieci figure di sesso femminile collegate tra loro da un legame di sangue e da scelte nel percorso del vivere fatte di sofferenza, desiderio di volontà del prendersi cura, di speranza di crescere. Le vicende si svolgono ne l’Éden, il centro estetico curato da Alice. In questo luogo, ella, prende nota di ogni persona con cui entra in contatto e per non dimenticare scrive una scheda che al suo interno comprende i dati più generali della visitatrice, quali età e professione e quelli più specifici relativi agli aspetti caratteriali, alla personalità, alle preferenze e quindi più peculiari. È custodita ancora, in questo schedario, la cartellina di Éve, la prima cliente del salone e la donna che è stata schiacciata dal dolore per quel marito venuto a mancare per salvarla, proteggerla. Prima di compiere il gesto definitivo che ha portato anche lei alla morte, ha scritto una lettera che ancora oggi, a distanza di quindici anni, pesa sul cuore e nella mente. Nessuno osa parlarne e tra tutti c’è anche chi millanta che le circostanze della morte volontaria siano in realtà inventate, non veritiere.
«Ti siedi e ti si schiacciano le budella. Avrei fatto meglio a darla a Maria questa valigia, l’indispensabile Maria. Ha tenuto in piedi la baracca molto più di me, non l’ha lasciata ricoprirsi di cenere. Maria e le sue calze contenitive. Maria che mi sembrava enorme, una volta. Maria ha finito per assistere in diretta alla storia banale di un uomo e una donna che un giorno si erano trovati meravigliosi.»
Con una struttura particolare che può catalogare il romanzo quale un elaborato corale stratificato su più piani, “Gli uomini muoiono le donne invecchiano” è un titolo che non teme di toccare tematiche quali il suicidio, quali la mancanza, quali la perdita. Per tutto lo scorrere dell’opera questa è intrisa dal peso di quell’assenza dettato dal non esservi più di Éve, l’unica, tra tutte, che mai ha temuto una ruga e il semplice scorrere del tempo.
Dal punto di vista stilistico la penna è fluente, rapida, magnetica e corposa: i personaggi sono infatti ben caratterizzati ciascuno con una propria autentica storia, gli ambienti, sono vividi nella mente del lettore che, pagina dopo pagina, li focalizza con naturalezza.
Al tutto si somma l’approfondimento della cultura francese che tra queste pagine emerge con tutte le sfumature e peculiarità così da definire in modo chiaro una società all’interno della quale la bellezza non è soltanto un qualcosa di soggettivo e dato per scontato, quanto un corollario identitario e identificativo.
Un libro godibilissimo che fa riflettere, che solletica le corde del cuore e dell’anima, che scuote e resta.
«Ero come un fiore tagliato al centro del mazzo in un vaso. Uno per uno, gli altri fiori vengono gettati ma quello lì perdura, e viene conservato, convinto di restare intatto. Il giorno in cui comincia ad appassire viene cambiata l’acqua, nessuno ha voglia di veder cadere quei petali.»