Dettagli Recensione
Guerra fuori, dentro e dietro gli occhi
Due donne, un uomo, destini che si incrociano nelle fine di una guerra fuori e dentro le mura domestiche. Parliamo di Kaboul, di Hetar e del cuore afgano. Un cuore che ha l'animo femminile in questi romanzo crudele, diretto, ricco e profondo.
Ho letteralmente divorato le pagine, non ci si può staccare dal destino di Maria mentre, ragazzina, vorrebbe approcciarsi al padre naturale. Quest'ultimo è un facoltoso uomo di Herat che vive con la sua estesa famiglia... Esclusa questa figlia, la cui madre è relegata in un kolba. Proprio questo amore per il padre che vede ogni giovedì la porta ad accettare un matrimonio ed andare a Kabul.
Sogni che svaniscono quelli di Mariam. Dopo la firma del matrimonio non toccherà più una penna sino alla fine. Dopo la firma del matrimonio si apre la via di gravidanze andate a male, marito molto più vecchio di lei e violento. Botte, impara ad indossare il burqa voluto dall'uomo e subisca colpo su colpo, litigate sfrenate dal marito calzolaio in proprio.
Gli anni passano e la situazione afgana peggiora, la guerra di metà/fine anni '90 si fa più incresciosa. L'autore pertanto ne dà conto in maniera fluida. Poi ecco Co. Parure una nuova moglie, Laila. Ragazza giovane che ha perso la famiglia sotto i bombardamenti. Marim la ostacola poi nasce la complicità. Laila diventa mamma di Aziza ma c'è un amore, di lei, lontano e vicino, vivo e nascosto. Iniziano le botte anche per questa moglie dall'uomo.
Donne che resistono, Laila aveva una cultura, credeva nel futuro che la guerra annienta. Morti, distruzione, fame e miseria si avvicendano con scene nitide e dalle tinte forti di emozioni.
La trama si evolve su eventi tragici dei quali non spoilerizzo per chi non avesse letto. Quel che mi preme evidenziare è l'importanza che assumono i sentimenti tra le donne. La forza ma anche la debolezza malcelata di lacrime e graffi. Donne che si difendono da un sopruso casalingo. Donne che però non smettono di CREDERE per vincere, per sperare, per essere qualcuno nella comunità.
I personaggi sono ben delineati, benché emergano soprattutto le sensazioni. Si sente che come evince la prefazione, l'autore ha approfondito la sua terra di origine, non soltanto dal punto di vista cronicistico ma soprattutto dal versante femminile. Ha parlato molte donne ed è nato un romanzo che lascia il segno. La volontà umana è ben più forte di quanto ci si aspetta.
L'istinto alla sopravvivenza umana ha una evidenza emozionale e sentimentale che ci rende unici. La vita, l'ambiente sociale, la storia in cui viviamo non possiamo controllarlo, ci siamo dentro nella maggior parte delle circostanze, tuttavia un gesto può rappresentare una scintilla. La scintilla che per quanto piccola è pur sempre uno spiraglio di vita essenziale per qualcuno.
Primo libro che leggo di questi autore, no l'ultimo. La sua penna si è calata bene nell'animo femminile eccetto per alcuni stereotipi, a mio parere, classicamente sentimentali.