Dettagli Recensione
Io credo che lei non sia come crediamo
Siamo a Parigi, in un elegante palazzo dove risiede l'alta borghesia. Sono tutte persone che vivono di apparenza e di schemi già prefissati. In questo palazzo però vivono anche due persone che pur di riuscire a passare inosservate si nascondono, prima fra tutti troviamo madame Michel, la portinaia:
“Come sempre, mi salva l'incapacità del genere umano di credere a ciò che manda in frantumi gli schemi di abitudini mentali meschine. Una portinaia non legge L'ideologia tedesca e di conseguenza non sarebbe affatto in grado di citare l'undicesima tesi su Feuerbach.”
Ma Renée non è la sola, in quel palazzo vive anche una ragazzina di dodici anni, il suo nome è Paloma:
“Si dà il caso che io sia molto intelligente. Di un'intelligenza addirittura eccezionale. Già rispetto ai ragazzi della mia età c'è un abisso. Siccome però non mi va di farmi notare, e siccome nelle famiglie dove l'intelligenza è un valore supremo una bambina superdotata non avrebbe mai pace, a scuola cerco di ridurre le mie prestazioni, ma anche facendo così sono sempre la prima della classe.”
Due persone con indosso due maschere che a un certo punto dovranno decidere se mettersi in gioco oppure continuare a nascondersi.
“L'eleganza del riccio” è molto particolare, ho deciso di leggerlo perché è un libro che solitamente divide i lettori, o viene amato oppure odiato. Lo stile è insolito e le pagine si alternano fra le impressioni della portinaia e di Paloma, spesso anche con digressioni che possono un po' annoiare il lettore, ma il messaggio che vuole mandare l'autrice è importante. Tante persone vivono in incognito perché non vogliono mostrarsi e uscire dagli schemi in cui la vita li ha classificati. Ho apprezzato molto anche le interazioni fra i vari personaggi, in particolare Manuela e Ozu.
Sono decisamente combattuta, lo stile non mi ha colpito particolarmente, ma questo è uno dei casi in cui il contenuto e il messaggio riescono anche a far digerire una scrittura non proprio eccellente.
“Madame Michel ha l'eleganza del riccio: fuori è protetta da aculei, una vera e propria fortezza, ma ho il sospetto che dentro sia semplice e raffinata come i ricci, animaletti fintamente indolenti, risolutamente solitari e terribilmente eleganti.”
Buona lettura!
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Commenti
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Tra l'altro mi ha fatto venire una voglia ingestibile di Tolstoj, che da sempre rifuggo. Proprio ora ho in lettura Guerra e pace e se non fosse stato per Renèe e Ozu, cosa mi sarei persa. Se procede così, dovrò a quei due anche Anna Karenina!!!
Ciò che conta in una lettura è sentirsi in sintonia col libro, con la storia che narra, col modo di narrarla. È una chimica anche lì, ognuno di noi è diverso e non credo che sia questione di raffinatezza.
Fede
Fede
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