Dettagli Recensione
Tra metamorforsi e società
Sin dalle prime battute emerge con tutta evidenza che il McEwan de “Lo scarafaggio” non è lo stesso autore che abbiamo conosciuto con le opere più famose nel senso che detto titolo difetta della presenza delle tematiche prevalenti nei lavori del medesimo. Quello che andiamo a leggere è un testo fuori dalle righe, un titolo tragicomico nonché un chiaro omaggio a Franz Kafka, circostanza chiara e inequivocabile già dal titolo. Solo che questa volta la metamorfosi è inversa e arriva a toccare aspetti più propriamente sociali e politici. È chiaro, infatti, che dietro la facciata vi è una forte analisi di quello che è il periodo determinato dalla Brexit e da tutte quelle che sono le conseguenze determinate da un mix di circostanze tra loro concomitanti.
Il volume, tuttavia, non convince pienamente. La storia è piatta, arida, fatica a ingranare. Seppur sia intrisa dell’inversionismo e di tutto quel che comporta, fatica a decollare, fatica a conquistare pienamente. Il lettore, nonostante la brevità del racconto, arranca. Si lascia condurre, è incuriosito, riflette anche sul contenuto che si trova innanzi, ma resta con una sensazione di agrodolce così come lo sono le conseguenze di alcune scelte fatte da chi muove le fila del gioco della vita.
In conclusione, uno scritto con molti intenti, con buoni propositi ma che arriva e conquista soltanto in parte. Per gli appassionati del romanziere ma non anche per chi deve a questo avvicinarvisi e vuol avere un’idea completa di quel che è la sua analisi narrativa.
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Ho diffidato di questo libro fin dall'inizio. Considerata la tua opinione, pare con ragione.