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Giallo Noir raffinato e crudele
Con poco più di 120 pagine Durrenmatt ci fa appassionare ai suoi personaggi ed entrare nel
mezzo di una storia a dir poco inquietante.
ll protagonista è il Commissario di Polizia Barlach, operante a Berna, ormai prossimo alla
pensione e gravemente malato, al quale i medici hanno dato poco tempo da vivere.
Basterà una foto per alimentare un sospetto e far sì che Barlach si metta sulle tracce di un
medico, che operava nel campo di concentramento di Stuffoff vicino Danzica, senza
anestesia, per sperimentare tutto il proprio sadismo.
Il fatto che un uomo, sotto falso nome, abbia potuto svolgere in un campo di sterminio la sua
sanguinaria attività, è terribile...ma che finita la guerra egli possa addirittura dirigere una
clinica nell'opulenta e civile Svizzera, è un segno che ormai siamo proprio sull'orlo del
baratro.
Alla fine il dialogo tra il Commissario e il Medico rappresenta lo scontro tra il Bene e il Male;
gli spunti di riflessione sono notevoli: l'Uomo, la Vita, la Giustizia.... e Durrenmatt usando il
modulo narrativo del giallo intriso di noir, conclude che una giustizia perfetta è impossibile
e che alla bisogna un pizzico di surreale può essere d'aiuto.
Il libro esce nel 1953, gli echi della Guerra ancora si fanno sentire...anche se l'Uomo
dimentica, forse per sua natura...ma i fantasmi rimangono e non a caso D. parte da una
tragedia ancora tutta da ricucire per l'Europa e l'intero mondo: quella dei campi di
concentramento, quando ancora la caccia ai criminali nazisti doveva cominciare e ciò dimostra
quanto la questione fosse cara a D. molto prima dei vari Wiesenthal.
Ben scritto, comprensibile a tutti, lo stile è privo di orpelli stilistici inutili e farriginosi;
la trama è essenziale,come piace a noi e non si dilunga su cose inutili.
Il libro è interessante e merita davvero di essere letto.
Ne uscirebbe fuori un bel film....anche se a suo tempo, trattasi del 1972, Daniele D'Anza lo
propose in due puntate trasmesse dalla Rai con ovviamente il bravissimo Adolfo Celi nel
ruolo del sadico Dottor Emmenberger!