Dettagli Recensione

 
Il sospetto
 
Il sospetto 2020-08-14 07:47:01 Cecilia Ciaschi
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Cecilia Ciaschi Opinione inserita da Cecilia Ciaschi    14 Agosto, 2020
Top 1000 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Giallo Noir raffinato e crudele

Con poco più di 120 pagine Durrenmatt ci fa appassionare ai suoi personaggi ed entrare nel
mezzo di una storia a dir poco inquietante.
ll protagonista è il Commissario di Polizia Barlach, operante a Berna, ormai prossimo alla
pensione e gravemente malato, al quale i medici hanno dato poco tempo da vivere.
Basterà una foto per alimentare un sospetto e far sì che Barlach si metta sulle tracce di un
medico, che operava nel campo di concentramento di Stuffoff vicino Danzica, senza
anestesia, per sperimentare tutto il proprio sadismo.
Il fatto che un uomo, sotto falso nome, abbia potuto svolgere in un campo di sterminio la sua
sanguinaria attività, è terribile...ma che finita la guerra egli possa addirittura dirigere una
clinica nell'opulenta e civile Svizzera, è un segno che ormai siamo proprio sull'orlo del
baratro.
Alla fine il dialogo tra il Commissario e il Medico rappresenta lo scontro tra il Bene e il Male;
gli spunti di riflessione sono notevoli: l'Uomo, la Vita, la Giustizia.... e Durrenmatt usando il
modulo narrativo del giallo intriso di noir, conclude che una giustizia perfetta è impossibile
e che alla bisogna un pizzico di surreale può essere d'aiuto.
Il libro esce nel 1953, gli echi della Guerra ancora si fanno sentire...anche se l'Uomo
dimentica, forse per sua natura...ma i fantasmi rimangono e non a caso D. parte da una
tragedia ancora tutta da ricucire per l'Europa e l'intero mondo: quella dei campi di
concentramento, quando ancora la caccia ai criminali nazisti doveva cominciare e ciò dimostra
quanto la questione fosse cara a D. molto prima dei vari Wiesenthal.
Ben scritto, comprensibile a tutti, lo stile è privo di orpelli stilistici inutili e farriginosi;
la trama è essenziale,come piace a noi e non si dilunga su cose inutili.
Il libro è interessante e merita davvero di essere letto.
Ne uscirebbe fuori un bel film....anche se a suo tempo, trattasi del 1972, Daniele D'Anza lo
propose in due puntate trasmesse dalla Rai con ovviamente il bravissimo Adolfo Celi nel
ruolo del sadico Dottor Emmenberger!

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
Gialli, polizieschi e noir
Trovi utile questa opinione? 
160
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Identità sconosciuta
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Incastrati
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Tatà
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il mio assassino
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.3 (3)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.1 (3)
La prova della mia innocenza
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

La compagnia degli enigmisti
Il mio assassino
Demon Copperhead
La stagione degli amori
Il dio dei boschi
Tatà
La prova della mia innocenza
La città e le sue mura incerte
Per sempre
La terra d'ombra
In questo piccolo mondo
Lo spirito bambino
Sirene
Giorno di vacanza
Génie la matta
Mattino e sera