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La sensibilità di un cinico
Un'immersione nell'emotività di un (finto) cinico. All'inizio lo si odia questo Arturo Bandini. Arrogante, sfacciato, misogino, razzista, esaltato. Un ragazzo che vive nel narcisismo del proprio personaggio nonostante le turbe e le voci interiori che spesso urlano l'esatto opposto di quello che fanno le sue azioni. Arturo a tratti è perso, a tratti è illuminato, a tratti innamoro ed altre volte spietato. Arturo però non è un cinico, è uno scrittore alla massima potenza, uno che mentalmente romanza la sua stessa esistenza, fantastica ed addobba il suo vivere quotidiano battendolo costantemente nella sua macchina da scrivere mentale. E' con l'immersione nel romanzo che si arriva a scoprire l'anima di questo uomo che gioca a fare il duro, lo scrittore di successo, l'uomo che non deve chiedere mai, ma poi si rivela una persona di cuore, sensibile, fragile. Bandini, circondato dalla miserabilità di cui ne estrapola e ne assapora l'essenza pulsante che tutto smuove, quell'essenza che si chiama vita.