Dettagli Recensione
ESSERE PRECOCI
Ho scoperto Amélie Nothomb da pochissimo tempo e per caso, ma ho deciso che avrei voluto conoscerla leggendo qualche suo romanzo.
Già il suo look vedendo qualche foto in internet mi aveva colpito e ,leggendo qualche trama dei suoi libri, ho deciso di iniziare da questo, perché parla della sua giovane età, un piccolo scorcio sulla sua vita.
La sua scrittura è perfettamente nelle mie corde: leggermente fredda e distaccata, un po’ pessimista, forse anche un po’ ironica.
La trama di questo breve romanzo invece mi ha lasciato un po’ perplessa.
Si parla di una giovane Amélie di sette anni, appena trasferita insieme ai genitori dal Giappone alla Cina, che non apprezza minimamente.
È una ragazzina molto consapevole di sé stessa e del mondo che la circonda, in “guerra” con bambini di altre etnie segregati in ghetti per separarli dai cinesi.
In tenera età scoprirà subito cosa vuol dire soffrire per amore con l’incontro con la bella Elena, una bambina italiana dai capelli lunghi e lucenti, innamorandosi a prima vista.
Elena si rivela una bimba crudele che gioca con i sentimenti delle persone e Amélie si ritroverà ad avere come nemico il suo stesso sentimento.
Un romanzo particolare che mi ha fatto venire voglia di leggere altro dell’autrice per scoprire di cos’altro è capace.
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