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Non lasciarmi
 
Non lasciarmi 2020-07-27 06:31:01 lalibreriadiciffa
Voto medio 
 
2.3
Stile 
 
2.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
2.0
lalibreriadiciffa Opinione inserita da lalibreriadiciffa    27 Luglio, 2020
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Non ci siamo... Ad Hailsham

“Non Lasciarmi” racconta, in primis, una storia di amicizia e amore fra tre studenti che vivono in un collegio inglese, Hailsham, ubicato nella campagna inglese, in un luogo inaccessibile ai più.
Sia noi lettori, sia i protagonisti per una buona parte del libro, ignoriamo il motivo dell’esistenza di questo collegio. Poi, a poco a poco, si rivela un mondo diverso, distopico appunto, agghiacciante persino.

Purtroppo come immaginavo, non ho amato questo romanzo in maniera particolare, mi ha colpito negativamente dalle prime pagine con una scrittura lenta e incerta che si è ripresa un po' solo verso la fine. La rassegnazione dei protagonisti, quando si capisce cosa succede dopo la fine degli studi, con cui scelgono di accettare una volontá esterna, per me pesa sul libro come un pietra - quasi tombale.
Kathy, Tommy e Ruth non hanno genitori - almeno a noi non è dato di conoscerli, nemmeno nei ricordi dei ragazzi stessi e crescono insieme ai compagni, accuditi da questi tutori, che si occupano della loro educazione in tutto e per tutto.
Tutta la loro vita, è programmata da un'autorità superiore nascosta tipo Grande Fratello per capirci, ma è l'unico punto d'incontro con il capolavoro di Orwell.
Crescendo i ragazzi inizieranno a porsi delle domande, domande che ci poniamo anche noi che leggiamo: cosa ne sarà di loro? Che cosa significano le parole "donatore" e "assistente"? Perché i loro disegni e opere d'arte sono così importanti?

"Non lasciarmi" è un romanzo politico e visionario, dove viene messo in scena un tipico mondo distopico, dove il bene supremo è la cosa più importante e per cui si passa sopra ad ideali, calpestando senza pietà la vita di ragazzini inermi. Pensare fa pensare, questo poco ma sicuro, ma il racconto in sé stesso rimane talmente monotono per più di metà libro e la noia prende il sopravvento. Per esempio, in certi momenti avrei volentieri preso Kathy per le spalle e l'avrei strattonata per svegliare il suo pensiero sempre troppo riflessivo. Ruth invece era il contrappasso perfetto per l'immobilità di Kathy e Tommy la mina vagante che poteva esplodere in qualunque momento ma che l'autore preferisce far rimanere in silenzio succube delle due protagoniste femminili.

Come dicevo, solo verso la fine del libro con lo scopo Ishiguro tira le somme di tutta la storia, ma lo fa in una maniera troppo veloce come se volesse liberarsi di queste persone così ingombranti. L’effetto di questa velocizzazione è stato solo quello di rovinarmi un finale che tuttavia reputo commuovente e altamente malinconico.

Conoscevo la scrittura di Ishiguro, avendo provato a leggere senza riuscirci, "Quel che resta del giorno", quindi mea culpa in questo caso specifico, ma non posso dare più di 2 stelle e mezzo a questo libro che proprio non ho digerito.

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Commenti

6 risultati - visualizzati 1 - 6
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Mi trovi d'accordo, io l'ho letto in inglese e solo per esercitarmi con la lingua, infatti è talmente semplice la scrittura che non ho riscontrato problemi. La storia è abbastanza forte anche se un po' passiva, rassegnata in questa condizione, forse ci stava un qualcosa di ribelle, per cambiare questa direzione, dare un messaggio che è sbagliato creare questi cloni, la battaglia tra il bene e il male dove il bene vince, ed invece no. In italiano non lo avrei sicuramente letto, ma come esercizio linguistico direi che è ottimo!
Io sono passato anche sopra la rassegnazione, interpretandola come una sorta di "ma noi-normali ci ribelliamo a quello che accade anche quando non va bene?", ma i problemi di questo libro sono ancora più profondi, c'è qualcosa che non funziona a livello di struttura o comunque qualcosa che richiede al lettore di sospendere il giudizio per essere credibile. Concordo.
Pur amando molto la scrittura dell'autore, ho evitato questo libro per il tema che tratta.
In risposta ad un precedente commento
Molly Bloom
27 Luglio, 2020
Ultimo aggiornamento:
27 Luglio, 2020
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Anche questo è vero, Daniele, infatti ci sono dei personaggi "normali" che gestiscono o hanno a che fare con l'istituto dove vengono cresciuti ed educati questi cloni e che sentono che non è giusto ma in fin dei conti non fanno nulla se non scappare, occhio non vede cuore non duole.
Condivido la valutazione, pessimo libro.
"Quel che resta del giorno" è talmente tanto più bello che non sembra neanche scritto dallo stesso autore....
6 risultati - visualizzati 1 - 6

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