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Quieta incertezza
Il quieto vivere di un uomo comune, pervaso da una sana e ripetuta quotidianità, un’ anestesia esistenziale consolidata che gli permette di non chiedersi troppo e di non pensare a quello che verrà, il grigio presente sua unica garanzia.
Micah Mortimer vive solo, è un tecnico informatico che si divide tra il computer e il condominio di Baltimora dove abita e arrotonda facendo il custode. Stessi orari, stesso lavoro, stessa corsa, stessi gesti, stessa relazione, vite separate, un uomo alto, ossuto, poco più che quarantenne, con le spalle un po’ curve, cordiale con gli inquilini, che non sembra condividere amicizie maschili.
Non si sofferma mai a pensare alla sua vita, quale il senso e lo scopo, nessuno sa se ha una famiglia. e ci si chiede che cosa pensi un uomo così limitato e chiuso in se stesso, senza sogni e aspettative, disilluso del presente.
Con Cass, maestra elementare, si frequenta da circa tre anni, oggi sono in una fase in cui le cose si sono più o meno assestate, tra compromessi, incompatibilità e stranezze ignorate, più semplicemente hanno elaborato un metodo di condivisione separata.
Per il momento detesta che la sua routine venga interrotta, che la compagna lo solleciti su questioni irrisolte, vive in un limbo di quieta indifferenza, in primis verso se stesso, è un uomo sopra i quarant’anni che si ritiene adulto e maturo, responsabile di una vita consolidata.
L’ improvvisa comparsa di Britney nel suo piccolo mondo, giovane studente universitario in crisi personale e famigliare, cambierà le carte in tavola, e non sarà una falsa paternità attribuitagli ne’ il proprio istinto benevolo a caratterizzare il racconto, quanto un percorso ondivago tra passato e presente, relazioni a tempo prematuramente scadute, riflettendo sulla precarietà di qualsiasi rapporto con l’ universo femminile, sommerso da un’ ancestrale idea di tradimento alla base dei suoi fallimenti sentimentali, immerso in viscerali radici domestiche all’apparenza rimosse e dimenticate.
Può un uomo siffatto rivedere e rivalutare se stesso, capire e correggere gli errori commessi, indirizzare altrove la propria esistenza, farsi più umano, consapevole, responsabile, altruista, aiutare gli altri per aiutare se stesso?
La tesi del romanzo parrebbe assentire restituendoci un nuovo Micah, definitivamente sottratto al personale limbo di indifferenza, pronto a tuffarsi nel presente per indirizzarsi al futuro, addentrandosi in un caos emozionale esente da qualsivoglia ansia da prestazione, definitivamente restituito alla vita.
Che il giovane Britney sia servito a fare luce su se stesso, che la strada percorsa sia stata un insieme di cuori infranti, che gli errori passati siano originati dalla paura di vivere, amare, non essere amati, laddove l’ unione di due solitudini possa finalmente condurre ad altro?
Una scrittura semplificata all’eccesso in una trama scarna che scorre lineare, uniforme, impalpabile, senza sussulti, come la vita di quel protagonista che fatichiamo a credere diversa, imbrattati da una flebile impressione di niente....
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Questa autrice mi interessa, tanto che ho alcuni suoi titoli in lista, fra cui questo. Vedo che non sei stato entusiasta di questa lettura. Probabilmente ha scritto di meglio; oppure chi mi ha parlato di lei l'ha sopravvalutata?