Dettagli Recensione
Avrei fatto volentieri a meno di questa lettura
Questo romanzo è accompagnato da un coro pressoché unanime di elogi sperticati da parte della critica mondiale il che induce sempre al sospetto.Al termine della sfibrante lettura delle oltre mille pagine del tomone, credo di poter dire che il sospetto di cui sopra era fondato e che l'entusiasmo dei recensori dipenda quasi esclusivamente dal solito meccanismo per il quale viene fatto prevalere un pre-giudizio di tipo "politico" rispetto a quello estetico, che dovrebbe invece essere proprio di un'opera artistica; si giudica, secondo tale criterio, un romanzo per ciò che dice, non per come lo dice; perciò se tu scrivi "il grande romanzo gay che New York aspettava", non puoi che ricevere encomi, elogi e pacche sulle spalle (e vendere un sacco). Scusate ma secondo me un romanzo non deve essere né gay, ne etero né quel che volete: deve essere un buon romanzo, punto. Di "romanzi gay", ne sono stati già scritti a iosa (senza risalire troppo nel tempo, e restando ai contemporanei, mi vengono in mente alcune opere di David Levitt ed Edmund White) che sono migliori di questo. Hanya Yanagihara ha messo su carta una serie infinita di banalità, di situazioni francamente inverosimili e di luoghi comuni che manderanno in deliquio le facilmente estasiabili vestali del politicamente corretto e pochi altri, e creato personaggi davvero poco credibili perché troppo uniformi e sempre uguali a sé stessi nonostante l'opera li analizzi nel corso del tempo. Perciò il romanzo fallisce dal punto di vista estetico e il ricorrere a categorie extra artistiche è solo un giochino già visto e rivisto che ha finito per annoiarmi terribilmente; a dirla tutta, come rivendicazione di orgoglio gay funzionano molto meglio i vecchi video clip dei Village People degli anni '80, che poi hanno il vantaggio di durare pochi minuti.
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Bella e motivata stroncatura!
I libri letterari si distinguono in belli, meritevoli di letture, e tutti gli altri.
Libro già scartato in partenza. Poi, già la copertina mi pare imbarazzante.